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Porto Cesareo, i residenti de “La Strea” donano 4mila euro al Comune

A tanto ammonta l’assegno, frutto di autotassazione, consegnato al sindaco Albano dal Comitato di quartiere che si batte da tempo per migliorare la vivibilità dell’area 

 

La partecipazione attiva dal basso, il coinvolgimento dei cittadini come buona pratica per incalzare, monitorare, sostenere e in qualche caso collaborare con l’Amministrazione comunale. È quanto sta avvenendo nel quartiere “La Strea” a Porto Cesareo, laddove un comitato di residenti si sta muovendo per rendere più vivibile la propria zona all’insegna della sostenibilità, della legalità e soprattutto di un maggiore senso civico.

Ed è significativo che ciò avvenga proprio in questa località, una delle perle turistiche del Salento, con le sue meravigliose spiagge e i suoi fondali marini limpidi, obnubilati -per non dire proprio stuprati- da un selvaggio abusivismo edilizio che nel corso dei decenni ha abbattuto dune e paesaggi meravigliosi, con case e strutture balneari nate in barba ad ogni vincolo paesaggistico e ad un minimo di senso di tutela ambientale.

Nato nel 2013, il Comitato del quartiere La Strea ha, nel suo piccolo, rivoluzionato un modo di agire e di intendere la partecipazione alla vita politica del proprio Comune, innestando una proficua, almeno sin qui, collaborazione con la governance locale. Ultimo esempio l’assegno di 4mila euro, frutto di autotassazione, consegnato domenica 14 dicembre al sindaco Salvatore Albano, come segno di collaborazione reciproca e per spingere l’amministrazione a lavorare per migliorare la vivibilità del quartiere.

“Siamo nati ufficialmente nel gennaio del 2014 -ricorda il presidente del Comitato, Dino Zonno– e all’inizio abbiamo incontrato tanta resistenza. Ma insieme ad Eliseo Trombetta, fondatore insieme a me del Comitato, non ci siamo mai dati per vinti. Dai dieci soci iniziali siamo arrivati a contare ben cento famiglie che hanno aderito alla nostra associazione e ci giungono sempre nuove richieste. Quello che ci accomuna è l’essere tutti amanti de La Strea. Stiamo cercando di portare avanti un esperimento, una sorta di laboratorio, apartitico in cui sia il cittadino a contribuire fattivamente alla progettazione di luoghi migliori in cui vivere perché solo il cittadino che abita una zona ne conosce appieno le esigenze e le necessità”. 

E l’Amministrazione comunale ha compreso pienamente le potenzialità di un Comitato ha già in mente alcuni progetti per fare de “La Strea “una zona residenziale, con adeguata illuminazione, percorso pedonale che la colleghi al centro di Porto Cesareo, wi-fi libero, servizi per i residenti, ma che punta molto anche alla corretta informazione di cosa si possa e non si possa fare in un tratto di costa che fa parte dell’Area Marina Protetta, quindi dove la pesca sarebbe vietata. “La prima vera rivoluzione -sottolinea Zonno- è che cento famiglie che vivevano isolate fino ad ora, si sono raggruppate per migliorare il proprio quartiere. Siamo contenti che tutte le autorità abbiano compreso lo spirito positivo e propositivo dell’iniziativa. Ora bisogna lavorare per concretizzare il lavoro svolto”. 

 

Da mèta di vacanze per Mogol e Battisti a regno dell’abusivismo 

 

La Strea è una lingua costiera tra le più particolari e caratteristiche di Porto Cesareo, che negli anni Settanta ha ispirato Mogol e Battisti, habitué del posto, per alcune delle loro canzoni più celebri. Ha rappresentato per decine e decine di famiglie una mèta privilegiata del turismo estivo, potendo godere di una spiaggia a misura di famiglia e al temo stesso di una pregevole scogliera.

Poi con il passare dei decenni quello che era prima un Paradiso si è lentamente trasformato in una sorta di Purgatorio, con case costruite senza criterio, con responsabilità e colpe di tecnici e politici che non hanno fatto nulla per impedire lo scempio, cemento fin dentro il mare e una sorta di anarchia totale che ha relegato il quartiere a zona disagiata e periferica.

Fin dal principio i membri del Comitato si sono adoperati, sacchetti e palette alla mano, per ripulire una zona ormai abbandonata a se stessa. le giornate di pulizia si sono poi susseguite, coinvolgendo anche gli amministratori comunali, Legambiente, l’Area Marina Protetta e le varie autorità che intorno al Comitato di quartiere hanno sentito il profumo del rinnovamento.  

 

Alessio Quarta