La riqualificazione delle aree degradate del centro storico e la realizzazione di un asilo nido in via Kolbe sono al centro dei progetti dell’importo complessivo di oltre 5milioni di euro
Nella seduta di ieri, la giunta comunale di Lecce ha approvato i progetti definitivi di due importanti opere finanziate con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: la riqualificazione ambientale di spazi pubblici degradati del centro storico, inserita nella missione 5 “Inclusione e coesione”, e la realizzazione dell’asilo nido in via San Massimiliano Kolbe del quartiere Stadio, nell’ambito della missione 4 “Istruzione e ricerca”.
Nel progetto definitivo di rigenerazione urbana per la riqualificazione ambientale di spazi pubblici degradati nel centro storico, è previsto, oltre ai riordino dei sottoservizi e a nuove dotazioni di arredi e verde, la sistemazione della sede viaria con il posizionamento o riposizionamento di basoli in alcune strade del centro storico dove non ci sono più o sono presenti insieme a materiali incongrui (come l’asfalto) dovuti a ripristini temporanei, procurando disconnessioni e disagi.
ello specifico, si tratta di quattro interventi che interessano una superficie complessiva di 8.197 mq: il primo in via Principi di Savoia; il secondo in via Scarambone, Piazzetta Acquaviva, via Malennio, via dei Crety, vico Sferracavallo; il terzo in piazzetta Cloe Elmo e via dei Paleoli; il quarto in vico Storto Carità Vecchia.
Particolare importanza riveste l’intervento in via Principi di Savoia, perché consentirà di avere i basoli anche lungo la direttrice che collega Porta Napoli con via Umberto I, l’unica strada fra quelle che conducono alle porte della città dove attualmente c’è l’asfalto.
Il progetto prevede, nei quattro interventi, l’utilizzo di materiali di lunga durata e il posizionamento nuovi pozzetti e caditoie con chiusini in ghisa. L’importo complessivo dei lavori è di 3.300.000 euro e l’aggiudicazione dei lavori, da cronoprogramma, dovrà essere fatta entro il prossimo 30 settembre.
Il nuovo asilo nido in via San Massimiliano Kolbe, che sarà realizzato in un edificio di proprietà comunale mai ultimato da rifunzionalizzare e mettere in sicurezza, offrirà la disponibilità di 60 posti, suddivisi equamente in tre sezioni d’età: 20 per 0-12 mesi (lattanti), 20 per 12-24 mesi (semidivezzi) e 20 per 24-36 mesi (divezzi), che saranno integrati nell’offerta comunale di asili nido comunali presente in città, che oggi comprende il Cerbiatto, Nicholas Green, Ilaria Alpi, Piccolo Principe e Angeli di Beslan (di prossima riapertura).
La struttura, che insiste su un lotto di circa 4mila metri quadri, si svilupperà al piano terra, su una superficie di circa 900 metri quadri, dove saranno realizzate le tre sezioni con zona riposo, zona attività, spogliatoio e servizi igienici, un’ampia sala comune per le attività ludiche e didattiche, la cucina per la somministrazione dei pasti, l’ambulatorio pediatrico, la ludoteca e un’altra sala per lo sviluppo della psicomotricità; al piano interrato, su una superficie di 260 metri quadri, saranno collocati i locali di servizio. Le aree a verde intorno all’edificio, che saranno utilizzate anche per attività all’aperto, saranno piantumate con alberi ad alto e medio fusto e abbellite con cespugli di essenze profumate della macchia mediterranea.
La progettazione, ispirata ai principi di accessibilità ed ecosostenibilità, è orientata ad una edilizia ad impatto limitato ed elevata efficienza energetica, ricorrendo ad energia prodotta da fonti rinnovabili per garantire un elevato livello di comfort climatico e allo stesso tempo un notevole risparmio energetico grazie anche alla dotazione di tecnologia domotica.
Sono previsti gli impianti di produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici e produzione di acqua calda sanitaria con pannelli solari. L’efficientamento energetico è stato raggiunto con l’implementazione degli spessori di solai e delle murature perimetrali, grazie a pannelli coibentanti e componenti a cappotto termico. Saranno valutati e verificati tutti i parametri materici e tecnologici perché rispettino il principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente (DNSH).
L’importo complessivo del progetto è di 1.719.420 euro.