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Parola d’ordine: mobilità sostenibile

Con il “Bike to school” e il “Bike to work” si conclude in questi giorni la settimana di eventi che ha visto per la prima volta i viali di Lecce chiusi al traffico. Un esperimento che -promette Salvemini- sarà ripetuto presto 

 

La chiusura di alcune strade al traffico (nella foto viale XXV Luglio) dello scorso week-end, evento clou della Settimana della mobilità che a Lecce giunge a conclusione proprio in questi giorni, è stato un esperimento innovativo per la città di Lecce, che però non tutti hanno apprezzato allo stesso modo. A cominciare dall’ex sindaco e ora consigliere comunale di Direzione Italia Paolo Perrone, che ha definito l’iniziativa come “un flop, come dimostra il disappunto diffuso di tutti, commercianti, semplici cittadini e visitatori del week-end. Anzi, direi che più di qualcuno, tra i commercianti soprattutto, è stato messo in difficoltà. Su chiusura e pedonalizzazione si deve discutere, non improvvisare”. 

Nel frattempo, non si può negare che, complice il bel tempo di questi ultimi giorni, l’adesione alla Settimana della mobilità sia stata significativa, a Lecce come anche in 2.300 città europee. Certo, siamo ancora lontani da realtà storicamente più evolute sulla mobilità come ad esempio Ferrara (per restare in Italia, senza citare sempre Amsterdam), ma le motivazioni sostenute da Carlo Salveminisono inoppugnabili: “Il filobus, un investimento da 23 milioni di euro, rappresenta un fallimento con cui ci confrontiamo quotidianamente, un piano parcheggi mai realizzato, un piano della mobilità mai aggiornato dal 2001. Questo è il contesto della nostra città; quanto avvenuto in questi giorni è stato un test e come tale va giudicato. Un test -conclude Salvemini- che abbiamo intenzione di ripetere, anche con delle variazioni”. 

Intanto, al di là delle forze politiche sono anche le associazioni che sono scese in campo in questi giorni, come MoviMenti che ha ribadito la necessità di un piano dei parcheggi senza il quale la chiusura dei viali al traffico rappresenta non una risorsa, ma una penalizzazione per la città. Lo stesso sodalizio ha proposto la creazione di una rete di aree di parcheggio che insieme ai parcheggi di interscambio già esistenti come il Foro Boario (che potrebbe raddoppiare la propria capacità) potrebbero essere collegati al cuore storico e commerciale della città mediante navette a canone agevolato per tutti gli utenti.