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Parchi e giochi accessibili a disabili: Antonio Izzo chiede l’intervento del Comune

È indirizzata al sindaco Toma e all’Assise comunale la richiesta del consigliere di minoranza per ottenere dalla Regione Puglia un finanziamento per l’adeguamento dei parchi cittadini

 

Antonio Izzo, consigliere comunale magliese del Movimento 5 Stelle, ha presentato in questi giorni una formale richiesta al sindaco Ernesto Toma e al Consiglio comunale per la concessione di un finanziamento per la realizzazione di lavori di adeguamento dei parchi giochi cittadini in favore dei bambini diversamente abili. Nello specifico Izzo chiede la realizzazione di parchi “inclusivi” in maniera tal da poter usufruire del “Fondo per la piena accessibilità dei parchi giochi ai bambini disabili” previsto dalla Regione Puglia per attrezzare i parchi con rampe di accesso e pavimentazione dell’area giochi, giostrine e strutture per lo sport per un ammontare massimo di 10mila euro a progetto e del quale il consigliere pentastellato ha consegnato il regolamento in fase di richiesta.

La proposta avanzata dal consigliere grillino si colloca perfettamente nell’ottica della normativa nazionale e regionale in materia di programmazione di politiche sociali, che da sempre si prefigge di favorire la piena integrazione sociale dei bambini affetti da disabilità. “Un parco inclusivo deve essere poi facilmente raggiungibile -afferma Izzo-, accessibile e privo di barriere, possibilmente con viali lisci, pianeggianti e sufficientemente larghi da permettere alle carrozzine di transitare e manovrare. Il gioco è fondamentale per i bambini perché attraverso esso possono imparare il rispetto delle regole, a relazionarsi coi propri simili e a risolvere problemi. Purtroppo in Italia non si sente molto parlare di parchi inclusivi -continua il consigliere- se pensiamo che anche nella Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il gioco viene sancito come diritto per tutti i bambini. Poi basta una passeggiata in un parco pubblico tipo -conclude- per accorgersi che invece il gioco non può essere di tutti i bambini e a loro accessibile”.

 

Ugo Tramacere