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Obiettivo città-museo a cielo aperto

Parte dall’ex vicesindaco Pino Romano la proposta di valorizzare ulteriormente il centro storico e proiettarlo verso ambiziosi traguardi turistico-culturali 

 

“Bisogna lavorare per sconfiggere la cultura imperante del disinteresse -spiega l’ex vicesindaco Pino Romano in una lettera indirizzata al primo cittadino Cosimo Montagna-; la nostra città potrebbe coniugare perfettamente passato e presente, rilanciando un centro storico che tutti ci invidiano”. Per Romano, l’arte sacra, i palazzi le grandi architetture rurali, devono essere la chiave d’impulso per promuovere uno sviluppo del turismo culturale, sociale e religioso. “Per raggiungere questi obiettivi -continua l’ex amministratore  comunale- è necessario lavorare per fare di Galatina una città museo, utilizzando i grandi vantaggi economici offerti nell’ambito delle risorse in campo europeo”. Partendo da questi presupposti, l’esponente politico di centrodestra invita Montagna ad impegnarsi nella valorizzazione del Centro storico. “Per sconfiggere il degrado ambientale e per vincere sulla cultura della facile cementificazione -conclude Romano- bisogna lavorare per affermare una carta di identità del cittadino galatinese, i cui segni caratteristici continuano ad essere la cultura, l’arte e  la fede”. 

Torna quindi alla ribalta il centro  storico con le sue testimonianze storiche ed artistiche che già nel passato hanno “catturato” le attenzioni di addetti ai lavori. Una delle proposte più suggestive per il borgo antico era stata lanciata negli anni passati dal critico e storico dell’arte Alfredo Pasolino che, dopo una visita nella città vecchia, propose all’Amministrazione comunale dell’epoca di avviare l’iter burocratico per chiedere all’Unesco l’inserimento di alcuni monumenti del nostro centro antico nel selezionato elenco dei gioielli architettonici patrimonio dell’umanità.

Il centro storico di Galatina costituisce una sorta di unicum in tutta la provincia. Ricco di palazzi settecenteschi e di case che ancora conservano la tradizionale disposizione “a corte”, è meta di visite da parte dei turisti che raggiungono la città. 

 

Gianfranco Tundo