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Non c’è pace per il Giudice di Pace

La sede magliese a rischio chiusura a partire dal prossimo anno a causa del venire meno della convenzione tra 14 Comuni, non più in grado di sostenere le spese per il suo mantenimento

 

La guerra per il Giudice di Pace, verrebbe da dire. A questa affermazione è vera soprattutto in Salendo. Infatti, dopo la soppressione delle sedi di Casarano e Tricase, sembra che sia a rischio la sopravvivenza della sede distaccata di Maglie, finora unica sopravvissuta grazie ad una convenzione sottoscritta a fine 2014 dall’allora sindaco Antonio Fitto e da Luciano Cariddi, primo cittadino di Otranto. A detta convenzione, che garantisce la copertura delle spese (155mila euro all’anno) per il mantenimento della sezione distaccata a Maglie, avevano aderito 14 Comuni del circondario ma le defezioni sono cresciute con il tempo, complice anche la minore capacità di spesa degli stessi Comuni. Il primo in ordine di tempo a mollare è stato Botrugno, seguito da Cannole, Giurdignano, Minervino, Otranto e Poggiardo. 

Niente dunque sembra scongiurare la chiusura dell’ufficio del Giudice di pace che nel prossimo anno potrebbe dunque cessare ogni attività, obbligando al contempo i Comuni di San Cassiano e Nociglia, a cui appartiene il personale attualmente in servizio nella sede magliese, a ricollocare gli stessi lavoratori. Intanto, in questo stato di cose pesano anche le quote relative al 2016 che gli stessi Comuni non hanno ancora versato: 40.693 euro per Maglie, 19.805 euro per Scorrano, 17.187 euro per Poggiardo, 16.291 euro per Otranto, 12.510 euro per Uggiano La Chiesa, 10.349 euro per Minervino, 6.630 euro per Ortelle, 6.548 euro per Nociglia, 5.754 euro per San Cassiano, 5.592 euro per Giurdignano, 4.821 euro per Cannole, 4.668 euro per Surano, 4.194 euro per Sanarica. 

Nel caso in cui l’ufficio dovesse chiudere definitivamente i disagi per l’utenza sarebbero non indifferenti, in quanto l’unico ufficio attivo a livello provinciale sarebbe quello di Lecce, il cui personale si ritroverebbe a dover gestire un sovraccarico di attività.