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Noha in rivolta contro il fotovoltaico

Polemiche a oltranza attorno al progetto del nuovo parco fotovoltaico. La frazione intende difendere il suo territorio dall’ “invasione” di pannelli a specchio
 
L’ennesimo parco fotovoltaico sorgerà in località Roncella, a Noha, su un terreno, a destinazione agricola, di circa 40 ettari. I nohani non ci stanno e hanno costituito un comitato “I dialoghi di Noha” per combattere contro quella che ritengono sia una vera e propria rapina del territorio. Il professore Rosario Ligori, redigendo il Piano Energetico Comunale, ha determinato in 4,7% la copertura del territorio da destinare a impianti di energie rinnovabili, ma, secondo il comitato, il 4,7% di 8162 ettari (il territorio totale del Comune, comprese le frazioni) è quasi tutto concentrato intorno a Noha. 
Intanto la Fotowatio, società con sede a Torino, lavora giorno e notte per realizzare rapidamente l’impianto. Ovviamente ha firmato una convenzione con il Comune di Galatina, dopo aver presentato il progetto per la costruzione di un impianto di produzione di energia fotovoltaica denominato “Ganascia 1”. Nella convenzione, del gennaio 2010, si chiariva che tutti i passaggi di legge erano stati rispettati; il progetto non contrastava con il Pug vigente; il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione unica da parte della Regione Puglia era in avanzata fase di espletamento (sarà rilasciata il 20 maggio), ragion per cui la società si impegnò, per ragioni di marketing, a sponsorizzare la ristrutturazione del canile comunale per una spesa quantificata in 192mila euro, una scelta peraltro ratificata dall’allora commissario straordinario, Alberto Capuano, alla presenza dello stato maggiore dell’apparato burocratico del comune. Poca roba, sussurrano a Noha. 
La Regione Puglia, nel rilasciare il parere paesaggistico ha precisato che i lavori di scavo e di movimento terra devono essere seguiti da archeologi di comprovata esperienza e conoscenza specifica dei luoghi. E non basta! nelle aree a rischio di presenza di reperti archeologici dovrà essere effettuata una campionatura, dei frammenti rilevati, prima della realizzazione dell’impianto. Inoltre la società proprietaria dell’impianto dovrà provvedere al recupero e alla salvaguardia di un blocco calcarenitico sagomato ritrovato nel corso dei lavori. Evidentemente le premure della Regione non sono sufficienti a rassicurare i cittadini di Noha che non intendono “far fare scempio del territorio”. 
 
Maddalena Mongiò