Cerca

Né bulli né pupe nelle scuole leccesi

Con tre spettacoli teatrali gli studenti del “Deledda”, “Columella” e “Banzi” portano in scena ai Cantieri Teatrali Koreja la lotta al bullismo 

 

A Lecce in questi giorni si parlerà molto di bullismo e lo si farà in modo inconsueto e originale. Il bullismo, per chi ancora non lo sapesse, è quel fenomeno che vede, in determinati contesti come possono essere anche le scuole, alcuni giovani vessarne altri. La cronaca quotidiana riporta spesso casi di bullismo, il cui rischio principale è vedere chi è oggetto di tali vessazioni vittima due volte, una prima da parte dei coetanei e una seconda dal silenzio, dall’impossibilità di parlare, raccontare dell’accaduto spesso anche a seguito di minacce. 

L’iniziativa, già avviata nei giorni scorsi, prende il titolo di No Bulls be Friends ed è un progetto di sensibilizzazione sul fenomeno del bullismo realizzato nell’ambito del Programma Azione ProvincEgiovani 2014 promosso dall’Unione delle Province Italiane e dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Attraverso la metodologia attiva del laboratorio teatrale, la Provincia di Lecce ha posto ai soggetti coinvolti una riflessione approfondita sul tema del bullismo. Dopo i ragazzi del “Deledda” che martedì 26 maggio hanno portato in scena lo spettacolo Non ho nessuno, ho bisogno di qualcuno, giovedì 28 maggio alle 20.30 sarà la volta degli allievi dell’Istituto Alberghiero “Columella” diretti da Emanuela Pisicchio e Riccarlo Lanzarone in scena presso i Cantieri Teatrali Koreja con Il testimone. Ultimo appuntamento sabato 30 maggio (sempre alle 20.30 e sempre presso iKoreja) con Bull Contact, il lavoro degli studenti del Liceo Scientifico “Banzi” diretti da Carlo Durante e Anna Chiara Ingrosso. 

Il progetto ha visto come beneficiari diretti gli studenti degli istituti superiori del capoluogo, i quali sono stati coinvolti in laboratori di approfondimento sul tema del bullismo oltre che in attività teatrali con l’obiettivo di promuovere la cultura del rispetto e dell’accettazione di sé e dell’altro. L’arte teatrale stimola in effetti la creatività, la capacità di comunicare e favorire l’aggregazione nel rispetto dei principi di uguaglianza e fratellanza e ciò vale per tutti inclusi i giovani. I laboratori guidati dagli attori/pedagoghi dei Cantieri Koreja sono stati accompagnati sia dai tutor delle scuole coinvolte che da un’attività di monitoraggio e valutazione realizzata da Esperò.

 

Fabio Antonio Grasso