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Muro Leccese, scoperta una necropoli messapica alle porte della città

I lavori di realizzazione della rete fognaria hanno portato alla luce una vasta struttura composta da quattro tombe con relativi corredi risalenti al periodo messapico 
 
“Il più importante ritrovamento archeologico dell’ultimo secolo nel nostro territorio”. Questo è il giudizio di docenti universitari e addetti ai lavori in merito al recente ritrovamento di una necropoli messapica nel territorio di Muro Leccese. La nostra provincia dà così ulteriore sfoggio di un immenso patrimonio storico e culturale, in gran parte non ancora completamente valorizzato. 
La scoperta è avvenuta nei pressi di un’area già tenuta in considerazione dal punto di vista archeologico, durante i lavori di realizzazione della rete fognaria, come spiega il sindaco di Muro, Gabriella Cretì: “Nel corso dei primi interventi vennero alla luce delle mura di cinta corredati da una porta nella zona sud dell’area in questione; ciò portò alla sospensione dei lavori e alle rilevazioni sul posto da parte della Soprintendenza, la quale ci rilasciò in seguito l’autorizzazione a continuare le opere di realizzazione della rete fognaria deviandone però il percorso, proprio per impedire l’eventuale danneggiamento delle mura. La deviazione, però, ci ha portato verso una vera e propria necropoli, dalla quale sono al momento venute alla luce quattro tombe, l’ultima della quale è stata rinvenuta lo scorso venerdì 9 novembre insieme ad un ricco corredo funerario e ai resti di quella che sembra una famiglia composta da tre persone, due adulti e un bambino. Questo corredo funerario, secondo gli esperti, rappresenta l’elemento di maggior valore della scoperta”. 
Un ritrovamento che secondo il primo cittadino daranno forse l’impulso decisivo per una proficua politica di sviluppo turistico e culturale: “Gli esperti hanno giudicato questo rinvenimento archeologico il più importante avvenuto nel Salento nell’ultimo secolo, sia per ricchezza dei contenuti che per vastità d’area. Questa scoperta ci permetterà ora di puntare sullo sviluppo del nostro settore turistico e culturale, soprattutto in un momento di scarsità di risorse. Questa nuova ricchezza ci spinge a orientarci verso il settore del marketing territoriale, coniugandolo al turismo e alla ricchezza dei nostri beni culturali”. 
 
I rinvenimenti degli scavi
 
La necropoli messapica è composta, almeno per il momento, da quattro tombe, l’ultima delle quali contenente i resti scheletrici di una famiglia composta da due adulti ed un bambino e un ricco corredo funerario composto soprattutto da vasi, alcuni dei quali, di più piccole dimensioni, ritrovati all’interno di un cratere. Tra i reperti più interessanti anche una grottella, oggetto di arredo tipicamente femminile, una serie di piccoli vasi all’interno dei quali venivano conservati gli unguenti e due gusci d’uovo, simboleggianti molto probabilmente l’anima. 
Una delle quattro tombe è stata trasferita presso il Palazzo del Principe di Muro Leccese su autorizzazione della Soprintendenza, ma il sindaco Cretì si augura che tutti i reperti possano presto venire conservati all’interno dell’area attrezzata del museo cittadino.
 
Alessandro Chizzini