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Mino Natalizio: “Solo la Regione Puglia può mettere in sicurezza la discarica”

Da ex assessore all’Ambiente del Comune di Nardò, Mino Natalizio ha vissuto in prima persone le vicende che hanno interessato la discarica di Castellino e che hanno portato a questa situazione di stallo 

 

Senza l’intervento della Regione Puglia, la situazione relativa alla discarica di Castellino non giungerà ad una soluzione immediata. Questo è in sintesi il pensiero di Mino Natalizio, attuale assessore alla Cultura del Comune di Nardò, ma delegato all’Ambiente dal 2005 al 2009, proprio a cavallo della chiusura del discusso sito. 

Assessore Natalizio, è a conoscenza dei valori di nichel nella falda riscontrati dall’Arpa? 

Non ho notizie in merito, anche perché nel tavolo tecnico tenutosi in Provincia negli scorsi giorni l’Arpa si è riservata di attendere 20 giorni per capire l’andamento di questi valori. Di certo, i dati sforano il limite stabilito dalla legge e quindi costituiscono dei campanelli di allarme.

A cosa è dovuta, secondo lei, questa eccessiva e preoccupante presenza di nichel? 

Quando la discarica venne chiusa nel 2007, non aveva completato una volumetria di ampliamento che le era stata assegnata. Ci si è ritrovati così con una struttura non conformata “a panettone”, cioè non sagomata in modo che il deflusso delle acque meteoriche potesse compiersi correttamente. In questa situazione le acque, invece di defluire, possono sostare sui dislivelli della discarica e col tempo infiltrarsi nel corpo della stessa, entrando poi in contatto con putrescenze e formando del percolato che poi finisce nella falda. Servirebbe la messa in sicurezza del sito con una risagomatura che non può effettuarsi però con altri rifiuti, perché questo solleciterebbe ancora la rabbia dei cittadini, ma con del materiale inerte come la tofina. Successivamente, si dovrebbe passare alla post-gestione. 

Perché in tutto questo tempo non si è fatto nulla?

Le ordinanze di Fitto prima e Vendola poi avevano stabilito che le somme per l’ampliamento della discarica sarebbero dovute essere a carico dei Comuni che conferivano i rifiuti a Castellino, attraverso una rideterminazione della tariffa di smaltimento di cui si sarebbe dovuto occupare l’Ato e che avrebbe coperto anche i costi per la post-gestione. Ciò però non si è mai verificato, nonostante gli ordini del giorno presentati dal Comune di Nardò nelle assemblee Ato. D’altronde, gli altri Comuni non avevano intenzione di aumentare una tariffa già salita alle stelle proprio a causa della chiusura di Castellino. 

La situazione però è in stallo, anche dopo il tavolo tecnico svoltosi a marzo di quest’anno in cui emerse la necessità di bonificare il sito. Chi deve intervenire adesso?

Il consigliere regionale del Pd Ernesto Abaterusso ha presentato un ordine del giorno che impegna la Regione Puglia a farsi carico della situazione. All’ente si chiede di farsi carico delle spese attribuite ai Comuni per bonificare la discarica, chiuderla a livello tecnico (e non solo amministrativo) e iniziare la post-gestione. La Regione potrebbe anche rivalersi sui comuni, non fosse altro che due sentenze di Tar e Consiglio di stato attribusicono queste spese proprio ai Comuni dell’Ato. Spetterà poi alla Mediterranea Castelnuovo 2 occuparsi di ripristinare i corretti valori di nichel. Solo la Regione, oggi, può chiudere questa vicenda. 

 

Alessandro Chizzini