Il presidente di Assoturismo, dopo l’incontro della scorsa settimana dedicato alle Pmi del settore, traccia un quadro dello “stato di salute” del comparto turistico nella nostra provincia
Ha avuto luogo lo scorso venerdì presso l’Hilton Garden Inn di Lecce un convegno dedicato alle piccole e medie imprese del Salento operanti nel settore turistico, organizzato da Assoturismo – Confesercenti di Lecce e da Asshotel – Confesercenti nazionale. L’incontro ha visto la presenza, in qualità di relatori, di Francesca Imperiale dell’Università del Salento, Loredana Capone, vice presidente della Regione Puglia, l’assessore al Turismo della Provincia di Lecce Francesco Pacella, l’assessore al Turismo della città di Lecce Massimo Alfarano, il sindaco di Otranto Luciano Cariddi, il commissario dell’Apt Stefania Mandurino ed al massimo esponente della Camera di Commercio, Artigianato, Agricoltura e Industria, Alfredo Prete.
Diversi i temi affrontati nel corso dell’incontro: le agevolazioni per le imprese, l’atavico problema dei trasporti, le nuove tecnologie, essenziali per una nuova forma di promozione turistica, e la resa che potrebbe fornire l’assai dibattuta destagionalizzazione. Per Massimo Rota (nella foto), presidente di Assoturismo, c’è ancora tanto da fare per migliorare l’offerta e la domanda turistica. Alla domanda su quali possano essere le misure atte ad implementare la presenza di turisti nel nostro territorio il suddetto Rota risponde come ”sia stato posto in essere un bando che si dipana in due direzioni. La prima direzione per le piccole imprese con un intervento del 10% in conto capitale, non solo per il Salento, ma per l’intera regione. Poi, per quanto concerne le Pmi consorziate sono previsti interventi del 45% in conto capitale. Ma non posso essere d’accordo col criterio d’assegnazione, in quanto esso è assolutamente non a carattere meritocratico, ma cronologico”. Rincarando la dose Rota asserisce che “essendo stata messa a disposizione una somma totale di 20 milioni di euro, basterebbe dare il contributo ad un paio di aziende per vedere esaurire le erogazioni”. In seguito, in merito al dramma della criminalità, aggiunge come “essa crei in assoluto problemi seri, non solo quando è tesa, alle pratiche estorsive, ma soprattutto quando scivola nell’usura, vera piaga del territorio”.
Ma il presidente di Assoturismo punta il dito soprattutto sui problemi derivanti dalla troppa burocrazia: “Essa costa in termini di tempo circa 360 ore l’anno, e sette miliardi di danaro: ben 5 in più rispetto alla media dei nostri competitor”. Poi prosegue convinto: “Bisogna cambiare mentalità, pensando in piccolo ed adattare ogni tipo di intervento alla misura del nostro tessuto economico. Anche i disagi provocati dalle continue emergenze ambientali hanno sicuramente causato danni non solo materiali in quanto, grazie anche alle nuove tecnologie, il turista è divenuto più maturo e ci mette un attimo a cambiare destinazione. Il nostro non deve più essere un turismo modaiolo –sottolinea Rota- bensì deve diventare un trend di massa. La nostra offerta deve comprendere anche l’entroterra, con la sua grande base culturale, e le bellezze ambientali di cui siamo in possesso”. Ma ciò che più sembra interessare Massimo Rota è un cambio radicale delle politiche aeroportuali: “Basta soldi solo alle compagnie low cost, bisogna che si investa soprattutto sui voli charter, in quanto essi hanno un target esclusivamente turistico”. In più aggiunge come si debba dare al turista “la certezza del prezzo e dei collegamenti”. Infine con uno sguardo ad ampio raggio sul turismo nazionale e regionale, esorta la Regione a guardare finalmente ad “una promozione tematica, e non più localistica” del turismo.
Francesco Covella