Cerca

Marine neretine, bilancio di mezza stagione

Continua una stagione estiva dove a farla da padrone sono le bellezze naturali. Qualche problema si registra per la presenza di “punkabbestia” a Porto Selvaggio 
 
La prassi economica vuole che i bilanci siano principalmente di due tipi: preventivi, ossia antecedenti ad un determinato esercizio, e consuntivi, cioè successivi. Per una volta mettiamo da parte la prassi e stiliamo un nostro piccolo bilancio, con attivi e passivi, sulla stagione in corso nelle marine cittadine.
Partiamo con le passività. Se è vero che la crisi economica ha messo in difficoltà tutti i Comuni salentini (ma potremmo dire italiani), è altrettanto vero che Nardò sembra vivere con maggiore affanno le ambasce economiche internazionali. Colpa delle carenze di bilancio o delle costanti fibrillazioni politiche cittadine, non importa: la situazione è questa e non c’è tema di smentita. La prima vittima di questo stato di cose è stato il turismo balneare. Iniziative, spettacoli, feste, manifestazioni hanno rappresentato eventi eccezionali, limitati e di scarso seguito. Per il mese in corso, le poche manifestazioni in programma, come ad esempio Miss Città di Nardò prevista per il 7 agosto, non fanno preventivare cambiamenti di sorta. A ciò si sono aggiunti problemi di carattere logistico, fortunatamente arginati, legati alla fognatura di queste località e a piccole situazioni di degrado. Forti lamentele sono pervenute anche dagli ambulanti in seguito allo spostamento del tradizionale mercato domenicale dalle Quattro Colonne a Santa Maria, con tutto il contestuale strascico di polemiche, non ancora tacitate. Infine un problema da noi già segnalato in passato, ossia la tradizionale invasione (sicuramente più tangibile nei prossimi giorni) dei punkabbestia nella pineta di Porto Selvaggio, con relativa presenza di cani, rumori ed odori molesti. 
E ora la parte attiva del bilancio. Per sintetizzarla potremmo usare due parole: natura e tradizione. La natura dei posti è certamente il motore della macchina turistica neretina. A ciò si aggiunge l’abitudine diffusa tra salentini e non, di popolare questi luoghi, per passeggiare, incontrarsi, degustare qualcosa nelle accoglienti notti neretine. Tradizione e natura: un binomio dal quale ripartire per riportare in attivo il bilancio dell’estate neretina.
 
Alessio Palumbo