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Lecce, vietato sbagliAre

Dopo l’assai deludente gara di Vicenza, i giallorossi sono ora chiamati a compiere l’ultimo sforzo per ottenere la meritata promozione
 
Ci si aspettava una domenica di festa indimenticabile e, invece, così non è stato. Una vittoria sul pericolante Vicenza avrebbe finalmente dato il via alle danze in una città dove tutto era pronto per celebrare la celere risalita nel massimo campionato. Per le vie di Lecce, in verità, non si respirava la medesima elettricità, frutto di una spasmodica attesa che aveva coinvolto tutto il Salento la settimana precedente. Questa volta la scaramanzia l’ha fatta da padrone. E non poteva essere altrimenti visto l’amaro boccone che i tifosi giallorossi hanno dovuto ingoiare alla fine della sfida contro il Cesena. In tanti hanno preferito assistere al delicato match tra le mura domestiche, magari con qualche amico o parente al loro fianco. Il Lecce si è presentato sul prato del “Romeo Menti” con Rosati tra i pali, difesa a quattro con Belleri a destra, Fabiano e Ferrario centrali, e l’algerino Mesbah sulla sinistra. A centrocampo Angelo ha funto da tornante atipico sulla destra, con Defendi opposto e Munari e Vives in mezzo. In attacco il giovane Marilungo veniva supportato da Di Michele nelle vesti di trequartista. 
La partita è stata scialba è ha goduto di ben poche emozioni. Nella prima porzione di gioco i padroni di casa hanno rischiato un paio di volte il vantaggio, con un colpo di testa ravvicinato del giovane Di Matteo prima, e con una traversa da fuori area su bolide di Rigoni poi. Il Lecce è apparso svogliato e quasi incapace di offendere. È inconcepibile che una squadra dotata di cotanto talento non sia riuscita quasi mai ad impensierire l’estremo difensore avversario. I 1.300 sostenitori al seguito dei ragazzi di mister De Canio avrebbero meritato molto e di più, ma evidentemente il Lecce attuale sembra essere pericolosamente a corto di carburante. Infatti, proprio la condizione fisica desta non poche preoccupazioni in vista del decisivo incontro casalingo contro il Sassuolo. La compagine salentina, però, potrebbe nuovamente ritrovare il giusto nerbo nella zona mediana del campo con il rientro di capitan Giacomazzi. Proprio il centrocampista uruguaiano potrebbe garantire quella spinta costante che, in quel di Vicenza, è venuta clamorosamente a mancare. 
Il “Via del Mare” presenterà nuovamente il tutto esaurito. Gli esponenti della tifoseria organizzata giurano che l’aspetto coreografico della curva nord lascerà felicemente basiti i 30mila che assisteranno al decisivo match dal vivo. L’auspicio è che il Lecce sappia ritrovare la giusta mentalità proprio nel momento più importante e difficile. Bisognerà giocare una gara accorta, ma senza il “braccino”. Le due rose non sono assolutamente comparabili e la classifica ne è un preciso indicatore. Ciò, però, non basta per essere possessori della aritmetica sicurezza del successo, ma può comunque rappresentare un ottimo punto di partenza. In più, sarà necessario sfruttare al massimo il fattore campo e far prevalere le maggiori motivazioni visto che gli ospiti, al contrario del Lecce, non possono più ambire alla promozione diretta. 
Insomma, almeno il pareggio non dovrebbe sfuggire. L’attesa è tornata ad essere di carattere massimale. I sostenitori giallorossi sono persuasi dall’idea che, questa volta, nulla potrà impedir loro di dar vita ad una festa rimandata troppe volte. Mister Gigi De Canio e la società tutta hanno svolto un lavoro alacre e certosino sul gruppo, per far sì che i ragazzi scendano sul terreno di gioco scevri da preoccupazioni di sorta. Proprio il tecnico lucano si dice convinto di fare risultato pieno, conscio di possedere una squadra di uomini veri pronti a tutto per regalare e regalarsi una festa da sogno, ancor più folkloristica e coinvolgente in quanto assai agognata dopo i fallimenti nelle ultime due gare disputate. 
 
Francesco Covella