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Le tappe del “Parto Attivo”

Le diverse fasi del metodo che segue la gravidanza in alternativa alle classiche cure ospedaliere 
 
Il “Parto Attivo” è un’alternativa al modello ospedaliero che offre una serie di prestazioni volte a favorire i processi naturali alla base dell’evoluzione della vita del nascituro. 
Questi servizi iniziano già prima della fecondazione, nella cosiddetta “epoca preconcezionale”; in questa prima tappa, vengono organizzati degli incontri rivolti alle coppie desiderose di diventare genitori per descrivere i due momenti principali che precedono la nascita: l’igiene preconcezionale psico-affettiva e l’igiene preconcezionale biologica. Le coppie vengono invitate ad eliminare paure, ansie e preconcetti e ad orientare la propria mente verso sensazioni ed energie positive (la c.d. “accoglienza mentale” del bambino); devono lasciare spazio solo a sentimenti positivi come l’amore, l’amicizia o la solidarietà (“accoglienza affettiva” del bambino); infine, le si invita a curare il loro corpo, facendo attenzione all’alimentazione, evitando farmaci, fumo e l’esposizione ai raggi X, nonché scegliendo con esattezza il periodo fecondo della donna (“accoglienza biologica” del bambino). 
La seconda tappa è quella della gestazione durante la quale gli operatori offrono corsi di informazione e di preparazione, consulenze psicologiche di coppia e consulenze omeopatiche contro i disturbi della gravidanza. 
La terza tappa è quella del “travaglio-parto-nascita” che inizia nelle ultime due settimane con rimedi omeopatici per favorire un travaglio naturale e regolare; durante questa fase, la donna viene lasciata libera di muoversi e posizionarsi a suo piacimento, ma sempre accanto al compagno, il cui ruolo psico-affettivo è fondamentale; alla fuoriuscita del bambino vengono evitati i cinque “abbagliamenti” del neonato: visivo (in penombra per proteggere gli occhi del neonato), termico (si scalda l’ambiente), uditivo (in silenzio o sottovoce), tattile (il neonato sul petto della madre e avvolto in panni caldi e morbidi), respiratorio (si taglia il cordone solo quando non pulsa più). In questa fase è prioritario l’immediato attaccamento al seno della madre, un vitale imprinting che consente al bambino di riconoscere la mammella e continuare così il regolare sviluppo psico-fisico. I servizi proseguono poi anche dopo il parto con controlli a domicilio, consulenze, corsi e cure.  
 
(A.C.)