Un milione e 600mila euro la spesa prevista e finanziata dall’Accordo di Programma Quadro, per ridare luce ad uno dei beni più amati dai gallipolini
Da una settimana sono stati avviai i lavori di restauro, consolidamento e ripristino di una consistente porzione delle mura della città vecchia. Il tratto interessato dai lavori è compreso tra il seno della Purità, da San Giorgio sino al bastione Sant’Agata e nelle vicinanze della chiesa di San Francesco d’Assisi, sulla riviera Nazario Sauro. L’intervento prevede un costo superiore a circa un milione e 600mila euro, fondi interamente finanziati dall’Accordo di Programma Quadro che nel 2003 fu firmato tra la Regione Puglia ed il Governo, su intervento promosso dall’allora Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Venneri.
“I lavori in questione -spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Barba– interesseranno non soltanto le mura ma anche i cosiddetti ‘fornici’ alla base delle stesse, che si affacciano sulla spiaggia. Sarà così possibile evidenziare, in alcuni fornici, le antiche mura preesistenti a quelle attuali. Un ulteriore elemento, questo, che rafforza ancor di più, qualora ve ne fosse bisogno, la valenza dell’opera intrapresa. Inoltre, si elimineranno i terrapieni, vicino alla rampa che porta alla spiaggia”. “Si tratta di un intervento importante oltre che particolarmente atteso -aggiunge dal suo canto l’assessore al Centro Storico, Giorgio Cacciatori– che va a tutelare uno dei beni più amati dai gallipolini e che ben si inserisce nel quadro della valorizzazione del centro storico, che si conferma così un punto fermo della nostra pianificazione amministrativa, su cui l’esecutivo cittadino intende proseguire con convinzione e senza indugi di sorta”.
La certosina opera di maquillage è stata avviata dopo una serie di analisi e ricerche in loco. Dapprima sono stati compiuti dei rilievi fotogrammetrici per la restituzione grafica del tratto di mura interessate dall’intervento, quindi uno studio sullo stato di conservazione degli intonaci delle mura compiuto con analisi chimiche. Tutta l’operazione è stata seguita nelle diverse fasi dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici Storici di Lecce.
Daniele Greco