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La Provincia di Lecce premia 150 maestri del legno d’ulivo

Minerva: “Attraverso di voi vive l’arte e vive il Salento”

Una balena sospesa, una scacchiera, scodelle e vasi, opere astratte e sacre, ali spiegate di uccelli, persino un pallone da calcio. Tutto scolpito nel legno d’ulivo.

La sala consiliare di Palazzo dei Celestini è stata “invasa” giovedì da decine di manufatti e opere. L’occasione è stata la consegna di diplomi personali di merito a 150 maestri del legno di ulivo da parte della Provincia di Lecce, che ha voluto premiare artigiani e artisti (tra di loro anche un inglese e un tedesco trapiantati nel Salento), per il loro contributo alla rigenerazione del territorio salentino. Le opere esposte dei maestri presenti rappresentano l’espressione di una creatività e professionalità che l‘Ente provinciale sostiene anche attraverso questo riconoscimento.

Organizzata in collaborazione con la Rete culturale del legno d’ulivo, l’iniziativa si è proposta anche come occasione di riflessione e momento propositivo per la promozione del settore e, più in generale, per la tutela e valorizzazione del territorio. Si è creata una socializzazione di esperienze e di umanità.

Ad accogliere e consegnare il riconoscimento nelle mani degli emozionati maestri, alla presenza delle loro famiglie, erano presenti il presidente della Provincia Stefano Minerva, il vicepresidente della Provincia di Lecce con delega all’Ambiente Fabio Tarantino, il prefetto di Lecce Domenico Natalino Manno, l’arcivescovo di Lecce Michele Seccia, il già direttore dell’Accademia di belle arti e scultore Salvatore Spedicato e il responsabile della Rete culturale del legno d’ulivo e promotore dell’iniziativa Giovanni Secli.

“Siamo di fronte a commoventi opere d’arte, soltanto attraverso il ridare la dignità a quel legno si può limitare il disastro avvenuto con la xylella. Come Provincia siamo in campo con la riforestazione, con la vicinanza a chi ha avuto danni, ma anche con questo evento, per ricordare cos’è il Salento e lasciare nella storia la traccia del legno d’ulivo. Abbiamo scelto la sala consiliare perché è il cuore delle azioni per il rilancio del nostro Salento e questo è uno di quei momenti. Attraverso di voi vive l’arte, ma continua a vivere il nostro Salento”, ha detto in apertura il presidente della Provincia Stefano Minerva.

Ha aggiunto il vicepresidente della Provincia di Lecce con delega all’Ambiente Fabio Tarantino: “Occorre dare memoria a questa catastrofe, puntare sul riutilizzo del legno per realizzare opere, sculture, arnesi. La maggior parte del legname è andato distrutto, con questa idea le mani e la sapienza degli artigiani possono dare futuro imperituro al legno d’ulivo. Il nostro impegno è portare avanti la riforestazione del territorio e la creazione di polmoni verdi, anche stimolando i privati a non abbandonare i terreni, il contrasto all’abbandono dei rifiuti, agli incendi boschivi. Occorre Solidarietà e cooperazione per ricostruire il paesaggio del Salento”.

Presidente e vice hanno poi lanciato la proposta, a chi vorrà, di affidare le opere alla Provincia che, insieme alla Prefettura, si farà promotrice di una esposizione stabile dell’arte del legno di ulivo, per dare risalto alle qualità artistiche e al significato di rinascita.

Con lo sguardo alle tante opere esposte in ogni punto della sala consiliare, il prefetto di Lecce Domenico Natalino Manno ha dichiarato: “Siamo onorati di godere di questa bellezza e armonia, segno di voglia riscatto e reazione di resilienza. Siete riusciti a ridare vita a queste piante attraverso l’arte e l’educazione al bello. Esporremo queste opere presso la sede della Prefettura in occasione della festa della Repubblica e in piazza Duomo per il concerto delle bande musicali del Salento. Bisogna continuare a collaborare in rete, istituzioni, associazioni, cittadini, per tutelare un ambiente bellissimo, ma fragile”.

Monsignor Michele Seccia, soffermandosi sul valore dell’ulivo nella storia religiosa ha detto: “La valorizzazione come rilancio, dopo la grande sofferenza e delusione. La Puglia non può rinunciare alla presenza di una produzione dell’olio, frutto della terra e del lavoro dell’uomo. Auguro che queste opere servano da rilancio, auguro che questa iniziativa possa preludere ad un futuro di maggiore speranza”.

Le opere in legno d’ulivo, ha sottolineato il già direttore dell’Accademia di belle arti e scultore Salvatore Spedicato “popolano l’ambiente sociale e sono destinate a durare. Significa prolungare la vita dell’ulivo, dandogli energia umana col vigore dell’artista”.

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