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La “novità” di Radio Nice

Continua il viaggio di Belpaese nella storia delle radio libere salentine. Questa settimana riflettori puntati su due emittenti che, a metà degli anni Settanta, si contendevano il gradimento degli ascoltatori salentini: Radio Lecce 1 e l’ultima nata, Radio Nice International 
 
Galeotto fu l’incontro fra Fulvio Monaco e Carlo Sangiovanni, intorno al 1975, anche lui smanioso di mettere su una radio e insieme avviarono l’avventura che prende il nome di Radio Nice International (frequenza 104.1). Avventurosi pionieri, molto preparati, con una attenzione alla dizione e voglia di imparare divertendosi. Uno dei programmi più gettonati del palinsesto di  Radio Nice International fu ideato da Fulvio Monaco con Franca Gasparro e Toti Bellone ed era Musica a colori. Intrattenimento musicale e gag, battute, aneddoti, racconti, a ruota libera, conditi sempre da una buona dose di ironia e divertente improvvisazione. L’idea del colore era ormai legata alle prime trasmissioni Rai a colori. C’erano, nel palinsesto, anche delle nicchie di località quali un programma  Arcu de pratu, un contenitore con Bruno Petrachi che riproponeva anche la tradizione musicale,  in una competizione fra personaggi. Andava in onda la domenica  a mezzogiorno. Radio Nice International ha anche lanciato personaggi come  Enrico Laudisa (prematuramente scomparso) che aveva ideato il programma della musica per così dire “ancora in cottura”, dal titolo emblematico Pasta e fagioli, per un target sempre molto giovane e pronto a assaporare le novità. Altre voci erano quelle di Ruby Fontana, Carlo Serafini, Giki Forchetti, Gigi Coclite con il suo programma Chewing gum Music. Coclite, giovanissimo dj e informatissimo delle new entry del panorama musicale, si cimenta nel programma 15 minuti di ritmi vari. Era il tempo di programmi nazionali come Popoff di Carlo Massarini o Per voi Giovani, lanciato prima da Arbore e poi  Mario Luzzato-Fegiz e  lo stesso Massarini che proponeva un’offerta musicale dell’ultim’ora. Un altro programma fra musica, attualità e intrattenimento viene condotto da Teo Pepe, attuale caporedattore  Cultura di Nuovo Quoidiano di Puglia e si intitola Cattivi pensieri. E non poteva mancare l’interesse radiofonico allo Spot. Ci pensa sempre Teo Pepe con un programma con variazioni sul tema e puntate speciali dedicata al mitico Carosello. 
La fascia mattutina cominciava con la rassegna stampa letta da Lory Calcarella e Franca Gasparro con la supervisione di Marcello Favale e prosegue con una sorta di Almanacco in cui venivano anche date idee e ricette di cucina per un target prevalentemente femminile o comunque per chi poteva ascoltare radio di mattina. “È stata un’esperienza bellissima -commenta Lory Calcarella, una fra le più belle voci radiofoniche- soprattutto per il clima che si era creato fra noi del gruppo dei fondatori :Marcello Favale, Franca Gasparro, Fulvio Monaco, Toti Bellone”. 
Radio Nice nacque in via Cairoli 1, in casa della mamma di Carlo Sangiovanni e il mixer enorme per l’epoca era adagiato su una fratina di altissimo valore. La famiglia di Carlo commerciava in antiquariato. La radio libera era anche il mezzo più immediato per mandare musica d’avanguardia. Radio Nice aveva vari dj, conoscitori e fasce musicali di tutto rispetto. Dalle 14 alle 16.30 andava in onda un programma interamente curato da Ezio Candido, che in onore alla sua strepitosa cultura musicale e con un pizzico di modestia che non guasta, si chiamava (udite, udite) Superzio. Dal West Coast al cabaret la musica era servita . Un canovaccio di riferimento e poi si andava  a braccio, piccoli aneddoti da inframmezzo, commenti da avvenimenti di cronaca e colore  e battute del tipo: “Il pensiero notturno della sogliola? Che vita piatta è la mia!”.
L’esperienza di Radio Nice International si chiuse per una serie di difficoltà di natura economca scatenate da un tragico evento) e in quella stessa sede Radio Luna con Roberto Epifani. Quasi negli stessi anni /1974-75) nacque Radio Salento  con il contributo economico dell’ottico Fernando Buttazzo e il titolare di una pelletteria il signor De Luca (ce lo ricorda Bartolomucci). Vi partecipavano appunto Antonio Bartolomucci, Giuseppe Di Somma, Fabio Vergari, Carlo Serafini, Gabriella de Judicibus,Ettore Bandi, Riccardo Rccardi, con il giornalista Amos Fiorentino che metteva la firma perché era l’unico pubblicista. 
 
Antonella Lippo