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“La Maglie-Otranto dovrebbe diventare una strada parco. Non un ecomostro”

ORESTE CAROPPO – FORUM AMBIENTE E SALUTE
 
Gli ambientalisti puntano il dito sull’incongruenza del progetto dell’arteria, la cui realizzazione sarà possibile solo grazie ad una deroga del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia
 
Intorno alla Maglie-Otranto ambientalisti e rappresentanti delle istituzioni si sono ritrovati compatti a spingere con veemenza l’idea della “strada parco”. A parlarcene è lo stesso Oreste Caroppo (nella foto) del Forum Ambiente e Salute. 
Le associazioni ambientaliste arrivano solo ora, con i lavori alle porte, a contestare l’opera. Come mai?
La nostra mobilitazione parte dalla nuova Ss 275 in opposizione ai tratti assurdamente progettati ex novo tra Surano e Leuca, mentre per la Maglie-Otranto si parlava di recupero di tracciati esistenti. Ma l’alto numero di ulivi da sradicare ha fatto emergere che si trattava  della realizzazione totale di nuova struttura: un’enorme arteria a 4 corsie, ad alta velocità di percorrenza e di tipo B, ossia con sovrappassi, sottopassi e, quello che è più grave, con delle complanari. 
Altri danni previsti?
Le varianti ai piani urbanistici, ad esempio. In presenza di grandi strade, i Comuni tendono a trasformare le aree rurali in zone industriali e commerciali, distruggendo il patrimonio circostante, in questo caso di altissimo valore paesaggistico, ambientale e culturale, per le testimonianze archeologiche e preziosità fito-botaniche diffusamente presenti, spesso sottaciute colpevolmente nei progetti ed iter autorizzativi.
In questi mesi i lavoratori delle ditte che dovrebbero eseguire i lavori sono sul piede di guerra e puntano il dito contro gli ambientalisti.
I lavoratori divengono spesso -ahinoi- l’anello debole strumentalizzato da chi manovra i fili di interessi economici forti. Gli ambientalisti investono sulla ricchezza del territorio e sulla salute. Nel nostro progetto di una “strada parco” non c’è alcun ridimensionamento del budget pubblico stanziato, che verrebbe investito però in un’opera bella e virtuosa che non annienta le risorse del territorio.
Si è parlato di un’incoerenza burocratica sull’autorizzazione dei lavori in una zona che vanta un patrimonio importante, come si spiega? 
Semplicemente con il fatto che la Regione sta procedendo con le autorizzazioni, rilasciate con prescrizione, ma derogando a ben due piani come ha spiegato il dirigente Roberto Giannì a Palmariggi il 29 agosto scorso: PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale) della Regione Puglia e il Piano di Coordinamento Territoriale della provincia di Lecce, che già nel 2008 parlava di un grande Salento come parco naturale e culturale che aveva come tessuto connettivo il paesaggio rurale, eleggendo la Maglie-Otranto  come “strada parco”.
Com’è stato possibile?
In Parlamento i “furbetti” di turno, per ragioni legate ai finanziamenti,  hanno fatto passare la costruzione di questo ecomostro come strada strategica con classifica di tipo B, ossia come infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del territorio, una sorta di assurda Tav del Salento, insomma.
Le prossime mosse?
Procederemo senza tregua per minimizzare l’impatto di quest’opera, portando la questione in Parlamento al fine di realizzare una “strada parco”. In questa partita sarà decisivo rivedere la classificazione dell’opera e lavorare al contempo su tutte le molteplici varianti e modifiche, avendo come fari guida la scorrevolezza e la sicurezza stradale, che certo l’alta velocità non implica, e la tutela del paesaggio storico-naturale fonte di vita, piacevolezza e sana economia turistica e agro-alimentare.
 
M. Maddalena Bitonti