Cerca

La “Guerriglia Culturale” infiamma l’estate

L’associazione lancia l’iniziativa “Ubriaconi netturbini” per ripulire le spiagge dopo le notti di festa. E il 27 agosto in piazza Falcone e Borsellino musica e incontri per la valorizzazione delle periferie 

Ripulire il litorale dopo le feste notturne che d’estate si organizzano lungo la costa salentina: ci pensano gli “Ubriaconi netturbini”. L’idea, simpatica ed efficace a partire dal nome scelto dagli ideatori, è dell’associazione “Guerriglia Culturale”. Si tratta di un vero e proprio appello per coniugare divertimento ed ecologia. Un’iniziativa che dalla “Guerriglia” definiscono “eco-social” e che consiste in questo: ripulire, dopo la festa, il tratto di costa utilizzato. “Passate le vostre nottate in spiaggia -scrivono i giovani attivisti, tutti attorno ai vent’anni-, bevete, cantate e infastidite il buio. Forse non c’è cosa più bella. Portatevi una chitarra, montate le tende, stendete i teli. Prendetevi le vostre spiagge, anche di notte. La mattina dopo, però, fate un giretto intorno al “campo nomade” allestito la sera prima e date una ripulita”.

Nel frattempo, nell’ambito di “Giovani. Note a margine – Mini rassegna periferica”, calendario di eventi del Comune, il 27 agosto l’associazione parteciperà in piazza Falcone e Borsellino alla “Street Art Night”, evento musicale in cui si esibiranno i leccesi Finest, i comaschi Kasi Strani Crew e i romani Lord Madness, trasformando per una notte Galatina -promettono i gli organizzatori- nella capitale italiana dell’hip hop. Inoltre nel corso della serata del 27 “Guerriglia Culturale” parlerà non di spiagge ma di valorizzazione delle periferie.

Tornando all’iniziativa dei “netturbini”, l’appello finale dei “guerriglieri” è fresco e divertente: “Dopo i bagordi o prima di abbandonare le spiagge (dalla east alla west coast salentina), togliamo di mezzo mozziconi, bottiglie, cartacce, lattine. Leviamo tutto, facciamo respirare il paradiso che abbiamo la fortuna di ritrovarci! Dopodiché, postiamo su Facebook le foto dei rifiuti raccolti, con l’hashtag #ubriaconinetturbini. I social network ci possono aiutare a valorizzare la natura, agire in rete, distanti ma vicini, e dare una bella risposta a chi sembra avere solo una cattiva considerazione di questa nostra generazione, che fa tanti errori e sbaglia spessissimo, ma ha ancora qualcosa da salvare”. Come spesso accade, anche stavolta saranno gli adulti a dover seguire l’esempio dei giovani. Spazzando via così, oltre alle lattine vuote, anche i luoghi comuni.

Stefano Manca