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La giustizia senza aule

La sede del Tribunale magliese è a rischio chiusura dopo il ridimensionamento dei giorni scorsi. Gli avvocati del mandamento, però, annunciano ricorso al Tar 
Il tribunale di Maglie a rischio chiusura. La struttura di via Scorrano dal 27 marzo scorso non ospita più i procedimenti di natura cautelare ed urgente in base a quanto disposto da un decreto del presidente del Tribunale di Lecce. Una situazione insostenibile che penalizza il territorio secondo i professionisti del mandamento che gravitano intorno alla sede magliese e che hanno deciso di passare dalle parole ai fatti.
Il comitato ristretto composto dagli avvocati Gennaro di Maio, Giovanni Caracuta, Daniela Felline, Antonio Calcagnile e Dario D’Oria ha redatto nei giorni scorsi un documento in cui si chiede in maniera ufficiale la revoca del decreto numero 50 adottato dal Presidente del Tribunale di Lecce il 27 marzo scorso che spostato di fatto tutti i procedimenti di natura cautelare ed urgente da trattarsi nella Sezione Distaccata di Maglie nella sede centrale di Lecce. Gli avvocati chiedono di procedere alla nomina del giudice titolare della sezione civile che manca dall’agosto scorso. In caso di mancata risposta da parte del Presidente del Tribunale i professionisti hanno deliberato di rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale confortati da analoghe sentenze emesse in altre parti d’Italia.
Altra questione quella del giudice di pace, ufficio a rischio chiusura a causa della riorganizzazione prevista dal governo ma che potrebbe essere mantenuto se l’amministrazione fosse disposta a contribuire alle spese ordinarie. Il sindaco Antonio Fitto (invitato all’ultima assemblea) ha dato massime assicurazioni in tal senso. Per quanto riguarda l’edificio magliese da anni soggetto a lavori per la precarie condizioni statiche, il primo cittadino ha annunciato che le trattative per individuare la migliore soluzione sono sempre molto intense. L’edificio ex Enel sembra non essere più la prima scelta dell’amministrazione in quanto l’operazione si configurerebbe molto onerosa sia come acquisto diretto che come permuta con l’attuale sede di via Scorrano.
Prende quota invece una nuova ipotesi illustrata con cautela dal primo cittadino: la riconversione di una parte dell’ospedale “Michela Tamborino” ormai del tutto ridimensionato. Da quanto riferito dal sindaco Fitto le trattative sono state avviate da tempo con la Asl di competenza e si attende una risposta a breve termine.