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La Copersalento al bivio

Ristrutturazione parziale o rifacimento totale, magari attraverso una cessione del ramo d’azienda. È questa la richiesta della proprietà alla Provincia di Lecce che dovrà esprimersi nei prossimi giorni, in cambio della non cancellazione dal registro utilizzatori rifiuti

 

La Copersalento ha presentato il 26 ottobre scorso, proprio nell’ultimo giorno utile, le controdeduzioni necessarie per bloccare la decisione della Provincia di Lecce di cancellare l’azienda dal registro utilizzatori rifiuti. Una mossa originata dalle conclusioni che l’Arpa aveva reso note nei giorni passati, in cui si affermava con chiarezza che l’opificio non era stato in grado di mantenere il livello delle emissioni al di sotto del valore di 0,1 ng come prescritto dalla legge.
L’azienda a più riprese aveva contestato il lavoro dell’Agenzia regionale chiedendo di poter riaprire per un periodo sperimentale più lungo per stabilire la funzionalità degli impianti se portati a regime tanto da essere in grado di emettere diossina al di sotto dei valori ammessi. Così l’ingegnere Francesco Della Casa, presidente del consiglio di amministrazione della Copersalento, ha richiesto alla Provincia di Lecce e al Comune di Maglie di “potere avviare gli impianti per un periodo di 60 o 90 giorni, con l’uso esclusivo quale combustibile di cippato di legno vergine, al fine di potere dimostrare, una volta per sempre come essi possano rispettare pienamente il limite indicato dalla Provincia. In subordine, nel caso non dovesse essere accettata la prima proposta, con ogni riserva al riguardo, chiediamo di potere accendere l’impianto per il minimo tempo necessario alla messa in sicurezza dello stesso, vista la quantità di cippato di legno presente sui piazzali dell’azienda a rischio di combustione. Se dovesse essere invece approvata questa ipotesi, molto penalizzante per la nostra società e posta solo per proseguire celermente nella progettazione e nell’approvazione del progetto di un nuovo impianto, ed avendo già messo in sicurezza il generatore di vapore ed il locale turbina T2, gli unici locali che sarebbero utilizzati in tale fase, chiediamo di avviare immediatamente la produzione che sarà concordata anche con il responsabile Unico del Procedimento dell’Ufficio Tecnico del Comune di Maglie”.
In ogni caso l’azienda, qualsiasi sarà la decisione degli enti, potrà prevedere una fermata dello stabilimento di almeno 6 mesi. Il motivo, spiegano dalla proprietà, è di natura tecnica: “A causa della lunga ed ingiustificata fermata produttiva abbiamo messo a rischio la possibilità di approvvigionamento del combustibile (cippato) a prezzi convenienti e non abbiamo provveduto alla manutenzione del nostro reparto produzione olio dalle sanse”. Lo stop agli impianti servirà a proseguire o nella progettazione del revamping, (il processo a cui viene sottoposto un macchinario o un intero impianto in cattive condizioni per essere revisionato e riportato allo stato di salute iniziale, ndr) “o nel rifacimento totale dell’impianto stesso con un nuovo progetto presentato anche da eventuali acquirenti del ramo d’azienda della produzione di energia elettrica, a condizione che, la Provincia soprassieda per sei mesi alla cancellazione della Copersalento dall’Albo degli Utilizzatori di rifiuti, limitandosi a sospendere l’efficacia dell’Autorizzazione in regime semplificato”. Per i lavoratori invece si prospetta la cassa integrazione straordinaria, già richiesta agli enti previdenziali in accordo con i sindacati.