Cerca

La città dice no alla criminalità

Dopo l’atto intimidatorio ai danni dell’ex sindaco Remigio Venuti, in migliaia hanno partecipato alla marcia  antimafia organizzata dal comitato “Casarano Libera”

 

In migliaia hanno aderito alla manifestazione svoltasi domenica 24 maggio partendo dai giardini “William Ingrosso” per dire no a criminalità e mafia. L’evento è stato organizzato dal Comitato civico “Casarano Libera”, composto da diverse associazioni (Libera, Università Popolare, Aido, “Libertà è partecipazione”, Amici del presepe ’96), in risposta all’ultimo atto intimidatorio verificatosi in città. La notte tra il 15 e il 16 maggio scorsi una bomba carta è stata fatta esplodere davanti all’abitazione dell’ex sindaco Remigio Venuti, danneggiando finestre e cancello. In quei minuti Venuti si trovava in casa insieme alla moglie. Da subito si è innescata una catena di solidarietà nei confronti del veterinario casaranese, che ha governato la città nel decennio 1999-2009. A cominciare dal suo Pd: ad esprimergli vicinanza sono stati la segreteria comunale e provinciale del partito, il consigliere regionale Sergio Blasi, il consigliere comunale di Lecce Paolo Foresio, il sottosegretario Teresa Bellanova e il sindaco di Nardò Marcello Risi. 

“Ci siamo fermati e abbiamo riflettuto -hanno dichiarato i promotori della manifestazione- su quanto sta succedendo negli ultimi mesi a Casarano. Ci siamo resi conto che una serie di atti criminali, più o meno eclatanti, iniziano ad accadere con una certa regolarità. Per evitare il rischio che la nostra comunità si abitui a queste azioni che distruggono convivenza e dialogo civile, si è deciso di costituire il movimento spontaneo di Casarano libera. L’obiettivo -hanno proseguito- è di aggregare cittadini, associazioni culturali e sportive, scuole, comunità e realtà religiose, forze economiche e produttrici sane e civili per creare un fronte comune, compatto e solido che testimoni e gridi il rifiuto a qualsiasi forma di azione violenta”. 

Eppure sembra quasi che non tutti in città abbiano voluto sposare questi temi e siano rimasti sordi al grido d’allarme lanciato dalla comunità. A poche ora dal corteo infatti in alcune strade sono apparsi anonimi manifesti in cui c’era scritto: “Mafia? Avete truffato. Avete rubato. Avete distrutto un paese e 21mila abitanti. Questi che tipi di reati sono? E la giustizia dove è? Ladri, restituite quello che non è vostro”. Un inquietante messaggio, che fortunatamente non è stato ascoltato, vista la grande partecipazione dei casaranesi e dei salentini alla marcia civica organizzata dal comitato di associazioni. 

 

Stefano Manca