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La Casa della convenienza e della sostenibilità ambientale

Il risparmio economico oltre a numerosi vantaggi per l’ambiente e la salute dei cittadini alla base del successo di un’esperienza che ha raccolto successi in tutta Italia
 
La Casa dell’acqua è sicuramente un’esperienza nuova per il nostro Salento ma nel resto d’Italia già da anni migliaia di cittadini ogni giorno usufruiscono di questo servizio pubblico, apprezzando sia la qualità dell’acqua spillata sia l’economicità. Le Case infatti rappresentano un piccolo ma concreto esempio di sostenibilità, grazie al quale le abitudini dei cittadini cambiano, viene fornita acqua di qualità, si risparmia e si dà una mano all’ambiente, diminuendo la produzione e la circolazione di plastica e, quindi, le emissioni di CO2 in atmosfera. 
Sul sito web www.casadellacqua.com dal 2010 è in atto un censimento degli impianti presenti nel nostro Paese, dal quale si evince come negli ultimi 14 mesi il numero delle Case sia più che raddoppiato: 411 a febbraio 2013 contro i 203 al mese di ottobre 2012, numeri destinati ad aumentare. Certo, in Puglia siamo ancora lontani dalle cifre della Lombardia relative alla diffusione degli impianti di erogazione rispetto alla popolazione (82 le Case installate solo in provincia di Milano). 
Gli italiani -e i salentini non fanno eccezione- riscoprono dunque gran bevitori d’acqua, anche se non si fidano a bere l’acqua del rubinetto: un italiano su tre, secondo i dati diffusi dall’Istat (Annuario degli indicatori ambientali 2007). E questo nonostante il consumo di acqua di rubinetto sia molto più comodo ed economico rispetto all’acquisto delle pesanti confezioni (il risparmio è di circa mille volte di più rispetto all’acquisto di una bottiglia di acqua minerale (stime Eurispes, Rapporto Italia 2008). Salvo casi particolari, all’origine del mancato consumo di acqua di rubinetto vi è un’errata percezione che i cittadini hanno nei confronti di una risorsa che è sottoposta a controlli costanti e che spesso deve rispondere a requisiti di qualità più severi rispetto all’acqua imbottigliata. Uno dei deterrenti maggiori rimane tuttavia il sapore, che nel caso dell’acqua pubblica risulta meno gradevole rispetto all’acqua minerale, dovuto all’utilizzo del cloro e all’eventuale presenza di metalli pesanti nelle condutture. In questo caso l’acqua erogata dalle Case dell’acqua, i cui impianti sono dotati di sistema di microfiltratura, risolvono il problema eliminando sapori sgradevoli, oltre a fornire l’acqua stessa a temperatura pari a quella di un frigorifero domestico. 
Ma sono soprattutto i vantaggi per l’ambiente quelli che rendono le Case dell’acqua delle vere e proprie risorse per le comunità: mille litri erogati ogni giorno equivalgono a circa 660 bottiglie in plastica da un litro e mezzo; in un anno, quindi, prelevando l’acqua dalle Case dell’acqua non si utilizzano oltre 240mila bottiglie. Dato che tradotto in numero di mezzi pesanti circolanti per il trasporto delle confezioni d’acqua significa circa 30 tir in meno circolanti su strade e autostrade (in media solo il 18% delle bottiglie di acqua minerale viaggia su ferro, il restante 82% viaggia sui tir con conseguente consumo di gasolio e produzione di CO2 e polveri sottili). Senza contare i vantaggi, a livello igienico e sanitario, dell’utilizzo di bottiglie in vetro invece della plastica, sconsigliata da molti per la presenza di bisfenolo A e per il fatto che la bottiglia di plastica non è possibile sottoporla a sterilizzazione tramite bollitura, ed dunque è possibile che molti batteri vi si annidino anche dopo un accurato lavaggio con acqua e sapone per i piatti, a meno di non usare disinfettanti specifici per l’acqua.