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La Basilica di Santa Caterina patrimonio dell’Unesco?

Consegnate a Palazzo Orsini le firme per un consiglio comunale monotematico sulla Basilica di Santa Caterina
 
Sui tempi di chiusura al traffico del centro storico i pareri sono discordi, ma di mettere sotto la tutela dell’Unesco la basilica di Santa Caterina sono tutti d’accordo. 3.500 firme sono state protocollate in Comune a calce di una petizione indirizzata al sindaco, Giancarlo Coluccia, all’assessore al centro storico, Augusto Calabrese, al presidente del Consiglio, Cosimo Marra, affinché sia portato, in Consiglio comunale, l’argomento in questione. 
In pratica si chiede che il Consiglio comunale deliberi per l’avvio dell’iter, presso l’Unesco, del riconoscimento di bene tutelato instituendo un comitato che segua il percorso della richiesta. La basilica è talmente bella che è stata definita la “Sistina del Salento” e la sua particolarità è tale che i turisti non tralasciano di fare apposita tappa in città per visitare questo gioiello. I molti oggetti d’arte, per la conservazione delle reliquie, sono custoditi in cassaforte e solo di rado vengono mostrati. In particolare, il calice e il reliquiario della mammella di Sant’Agata e il dito di Santa Caterina. La leggenda racconta che Raimondello Orsini del Balzo staccò un dito dal corpo mummificato della Santa e lo portò nella basilica per assolvere ad un voto. 2.500 metri quadri di affreschi, per cui è seconda solo alla basilica di San Francesco d’Assisi; un mosaico portatile, di arte bizantina, risalente alla fine del XII secolo, raffigurante il Redentore, realizzato con tessere di circa 1 millimetro; una pietra lavorata come fosse un merletto; il monumento sepolcrale di Raimondello Orsini realizzato nel 1460; l’imponente monumento funebre di Giovanni Antonio del Balzo Orsini, rimaneggiato nella seconda metà del ‘500 e poi nel secolo scorso; il ciborio di Santa Caterina realizzato, secondo il progetto dei Serafici Riformati di S. Nicolò, nel 1590. All’interno delle cinque navate si respira la sacralità, la storia, l’ingegno, la memoria. Non sono forse questi elementi più che sufficienti per renderla degna dell’attenzione dell’intera umanità? Un riconoscimento la chiesa l’ha già ottenuto nel 1992 acquistando la dignità di “basilica minore pontificia”. Insomma, i riflettori sono accesi.
 
Maddalena Mongiò