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La Banca d’Italia chiude ai grossi operatori e i vigilantes protestano

Le operazioni monetarie saranno trasferite a Foggia e i lungi spostamenti esporranno ancora di più i furgoni portavalori e gli operatori della sicurezza al rischio di rapine 
 
La sede leccese della Banca d’Italia chiude il servizio contanti per i grossi operatori professionali come banche e poste, e dunque le operazioni di prelievo e versamento si svolgeranno nella sede specializzata di Foggia. Ma i vigilantes non vedono di buon occhio la novità: si tratterebbe infatti, di far viaggiare i portavalori per oltre 600 km, secondo un percorso preciso e con orari stabiliti, mettendo su strada dei ricchi bottini a disposizione di banditi. “Si mettono a rischio la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori. Per raggiungere uno standard di sicurezza minima, bisognerebbe garantire la scorta di una pattuglia della polizia ogni 10km: praticamente impossibile!”, dichiara il segretario provinciale Filcams Cgil, Mirko Moscaggiuri. 
La paura è dunque che, allungando il percorso, aumenti di conseguenza il rischio di rapine: “Non vogliamo che si ripeta la strage della Grottella, abbiamo il dovere di tutelare i nostri lavoratori”, lamentano i sindacati. Dopo il sit-in di lunedì scorso in cui i dipendenti di Sveviapol e Velialpol erano al fianco di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Cisal e Ugl, il prefetto di Lecce Giuliana Perrotta ha promesso un vertice nel quale affrontare non solo il problema della sicurezza ma anche quello di una maggiore incentivazione al servizio. Il contratto nazionale del settore andrebbe rinnovato e invece, come denunciato più volte dai sindacati, è fermo da ormai 40 mesi. A tutto questo si somma anche la denuncia dei sindacati sull’abolizione delle tariffe di legalità fissate dal Ministero dell’Interno, che individuavano dei livelli minimi di pagamento; adesso invece le aziende giocano al ribasso nelle offerte, avvantaggiandosi dai tagli sul costo del personale.
Nonostante le valide e sacrosante rivendicazioni, sarà però difficile che i vertici della Banca d’Italia ritornino sui loro passi: “Questa decisione è datata 2009, anche se i tempi di realizzazione si sono rivelati più lunghi -conferma il direttore della filiale leccese, Sergio Magarelli-. Già si sapeva che la sede di Lecce si sarebbe trasformata in uno sportello specializzato unicamente per l’utenza privata”. In attesa del summit che si terrà al massimo entro la prossima settimana, i sindacati chiedono l’apertura di un tavolo permanente, il controllo serrato della liberalizzazione delle licenze e l’adozione di un regolamento regionale sulla sicurezza. 
 
(E.L.M.)