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In principio chiusero il Fiamma e l’Ariston, poi l’Odeon

Prima del Santa Lucia, in poco 10 anni Lecce ha perso tre sale cinematografiche. Ecco le tappe principali 
 
Era il 1° luglio del 2001, quando la pellicola nel proiettore del cinema Ariston, l’ultima dei suoi 52 anni d’attività, si inceppò, costringendo gli organizzatori dell’evento a rimborsare ai visitatori il costo del biglietto. Qualcuno pensò a un segno del destino, di un cinema che aveva fatto la storia di Lecce e che insieme all’adiacente cinema Fiamma, aveva portato avanti la sperimentazione di quello che potremmo considerare il prototipo dell’odierna multisala. Si trattava del film Ritorno a casa di Manoel De Oliveira. Ma non c’è mai stato alcun ritorno: 15 giorni dopo sarebbero iniziati i lavori di ristrutturazione che portarono a Lecce la grande sala Bingo che ora occupa i locali di via Trinchese.
Sono passati 12 anni, eppure le polemiche e le critiche di quella che anche allora appariva la deriva di una città che ama definirsi di cultura erano quelle di oggi, con l’aggravante di una crisi del settore che oggi come non mai sembra non lasciare scampo. Per arginare la perdita di quel punto di riferimento culturale che Josè Bruno Acquaviva aveva saputo creare, venne avanzata la proposta di chiedere l’agilità al teatro per 2 giorni, per consentire a chi volesse di esibirsi su quel palco, e dibattere le problematiche relative agli spazi d’arte. Ma con l’identità spezzata del luogo vennero sfrattati anche i tesori che custodiva: 2 pianoforti a coda, il vecchio proiettore a carbone, e poi migliaia di fotografie locandine, spartiti autografi, stampe con dediche lasciate dagli artisti che in mezzo secolo di vita di quel teatro avevano contribuito ad impreziosire il suo tesoro di memoria e cultura. Come anche l’opera La commedia umana dell’artista Geremia Re, tela composta da sette pannelli che occupava lo spazio alle spalle del lungo banco della biglietteria del cinema, e che dopo aver rischiato lo smembramento è stata acquistata dal Comune. 
Più recente e per certi versi meno sentito dall’opinione pubblica l’epilogo del cinema Odeon (nella foto), di proprietà della famiglia Rollo, situato all’interno del centro storico nei pressi di Porta Rudiae. Cinema a luci rosse prima, poi convertito alle pellicole generaliste ma ricercate, aveva sviluppato una vocazione al cinema libero e indipendente che lo aveva reso appetibile al Circuito d’Autore dell’Apulia Film Commission. Purtroppo, per scelta dei proprietari, questa occasione non è mai stata colta: la decisione della sua chiusura definitiva è datata 5 maggio 2011. 
 
Valentina Zammarano