Nella cala di Porto Miggiano si è tenuta un’assemblea in cui un comitato costituente ha espresso la volontà di impedire la privatizzazione della spiaggia
PORTO BADISCO
È stata una mattinata calda quella che vissuta la scorsa domenica presso la cala di Porto Badisco. Calda per il sole, ma calda soprattutto per la questione inerente la privatizzazione della spiaggia. La scorsa domenica del 12 luglio, proprio nella nota località marina, si è radunato il comitato che si sta formando in questi giorni in difesa della spiaggia di Porto Badisco, affinché rimanga libera e pubblica. All’interno dell’abitazione del più anziano pescatore locale sì è tenuta una conferenza per capire le idee in gioco e come agire a tutela della stessa cala.
All’appuntamento hanno partecipato i membri del comitato, Salvatore Piconese, capogruppo di Uggiano Cambia e ideatore dell’iniziativa, e il sindaco di Uggiano La Chiesa, Luigi Licci, che si è apertamente schierato a favore del comitato. Durante il suo intervento, Piconese ha avuto parole dure nei confronti del sindaco di Otranto Luciano Cariddi che non si era espresso in maniera favorevole all’idea della demanializzazione della zona, scontrandosi così con il parere di alcune associazioni locali che hanno un contenzioso aperto con la Iste Sud, società proprietaria della Baia di Badisco. Inoltre, lo stesso Cariddi aveva confermato la sua disponibilità a negoziare con la Iste Sud sia per la tutela dell’uso pubblico della spiaggia, sia per favorire un processo di riqualificazione della stessa.
Questa presa di posizione del sindaco di Otranto non è stata considerata attinente e idonea agli interessi del comitato e all’attuale contenzioso giudiziario; anzi è stata giudicata un sostanziale passo indietro all’interno di tutta la vicenda. Anche per questo motivo il capogruppo di Uggiano Cambia ha espresso la necessità che i sindaci dei comuni coinvolti esprimano con celerità le loro idee in merito, soprattutto riguardo la missione del comitato: mantenere pubblico l’accesso e l’utilizzo della spiaggia di Porto Badisco. Durante l’incontro, poi, si è discusso anche dei dissuasori in cemento (nella foto) e l’assemblea ha espresso il parere unanime che questi vengano rimossi dal comune di Otranto, come tra l’altro previsto da una sua ordinanza.
(A. C.)