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In arrivo un corso di laurea in Viticoltura ed Enologia

Il percorso formativo è promosso dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento e potrebbe prendere il via nell’anno accademico 2017/2018

 

L’autunno è ormai arrivato, e con questo anche il piacere di trascorrere le proprie serate in compagnia delle persone più care, non senza i prodotti tipici della stagione, per esempio delle croccanti castagne e, ovviamente, un buon calice di novello in mano. Occasioni conviviali che riscaldano l’atmosfera e il cuore, e in modo certamente meno metaforico, il clima, dando agio a una breve, per quanto piacevole, tregua dal freddo, la tradizionale “Estate di San Martino”. L’atmosfera godereccia non deve, però, indurci a sottovalutare la complessità che il settore vinicolo comporta, con una varietà di interazioni e implicazioni che rendono necessaria un’attenzione puntuale e una formazione più mirata. 

Da anni, in effetti, si parla di una crescente domanda di prodotti qualitativamente alti, incentivata soprattutto da una cultura enologica sempre più diffusa. È  però paradossale il fatto che proprio il Sud Italia, in cui si concentrano grandi produzioni e tradizioni vitivinicole, abbia solo due corsi di laurea in Viticoltura ed Enologia: presso Avellino-Università di Napoli Federico II e a Marsala-Università di Palermo. È stata, però, avanzata la proposta di un corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia presso l’Università del Salento, un percorso formativo di Laurea triennale (L-25, Scienze e tecnologie agrarie e forestali) interateneo, che prevedrebbe anche la collaborazione dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. 

Il direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (DiSTeBA) dell’Università del Salento, il professor Luigi De Bellis, ha spiegato: “Tra tutti gli aspetti che spingono in direzione dell’iniziativa, non c’è da sottovalutare ovviamente quello che riguarda gli esiti occupazionali. In Puglia esistono altri cdl della medesima classe, ma non nella direzione della viticoltura ed enologia, così che non ci sarebbe neppure la possibilità di competizione tra gli stessi studenti e laureati pugliesi. E d’altro canto, il fatto che non esistano dei percorsi di studi in questa direzione, proprio in Puglia, mortifica la particolarità del territorio. La materia di studio principale nelle università toscane, infatti -ha confermato De Bellis- è appunto il vino. Gli studenti pensano e studiano le colline senesi e applicano le proprie conoscenze in un’ottica che si rifà alla retorica del turismo anglosassone. La possibilità di un corso di laurea del genere, invece, gratifica le peculiarità territoriali salentine e permette un’analisi locale. Si pensi per esempio alla tradizione del vino rosato (che in Toscana non c’è), con ampi margini di miglioramento per lo sviluppo del territorio e per le aziende salentine e non”. 

 

Angelo Maci: “Una risorsa per l’economia del nostro territorio”

 

Angelo Maci, terza generazione di una famiglia di vignaioli, è enologo e presidente dell’azienda Cantine Due Palme, costituita nel 1989 a Cellino San Marco. Cantine Due Palme conta 1000 soci conferitori e 2.500 ettari di vigneti dislocati nel triangolo di terra tra le province di Brindisi, Taranto e Lecce, e ben 25 etichette di vini fortemente connotati dalle condizioni pedoclimatiche della regione. “Il Salento -afferma Maci- ha una tradizione vitivinicola ed enologica di grandissimo valore. L’idea di attivare un corso di Laurea in Enologia e Viticoltura costituisce l’anello di congiunzione tra un sistema imprenditoriale e quello della ricerca e della sapienza che devono funzionare insieme”. 

Grande entusiasmo, quindi, per la nuova proposta formativa dell’Università del Salento, per cui sono appunto i numeri a chiedere a gran voce questo nuovo tassello formativo, finora assente. Soddisfazione anche per l’attenzione da parte delle istituzioni nei confronti dell’agroalimentare, aspetto per cui Maci si è sempre speso in prima persona, arrivando ad assicurare nel 2014 anche la donazione di 10 ettari per usi scientifici e di ricerca a favore degli studenti.

 

Federica Miggiano