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Imu sui terreni agricoli: botta e risposta a Palazzo Gallone

Tra le polemiche di maggioranza e opposizione, i cittadini potranno recuperare le aliquote indebitamente versate

A Tricase l’Imu sui terreni agricoli si abbatte a suon di lettere e manifesti, con una querelle che coinvolge maggioranza e opposizione. I fatti prendono le mosse da una denuncia spiccata contro l’Amministrazione di Tricase per abuso di prelievo fiscale da parte del capogruppo di minoranza Tony Scarcella. Il riassunto di ciò che è accaduto sta nelle lettere delle parti coinvolte. Per la minoranza il sindaco Antonio Coppola ha di fatto e consapevolmente perpetrato un prelievo fiscale relativo all’Imu sui terreni agricoli in modo  illegittimo, in quanto effettuato nella misura dell’8,9 per mille e quindi in percentuale superiore a quella prevista dalla normativa (7,6 per mille).
Il Comune di Tricase infatti rientra tra i Comuni in passato totalmente esenti, che non hanno deliberato un’aliquota specifica per i terreni agricoli, e pertanto avrebbe dovuto  applicare l’aliquota base del 7,6 per mille, fissata dal Decreto legge n. 201 del 2011, convertito dalla legge n. 214 del 2011. Ma non solo: l’abuso, sostiene il j’accuse di Scarcella, si sarebbe perpetrato nonostante fosse stato segnalato con chiara nota indirizzata al sindaco, al presidente del Consiglio comunale e al presidente della Commissione bilancio.
Ma il sindaco Coppola non ci sta e la risposta non tarda ad arrivare. “Il 10 gennaio gli uffici mi hanno predisposto un manifesto per avvisare la cittadinanza della scadenza Imu per i terreni agricoli e mi indicano come aliquota l’8,9 per mille -afferma Coppola-. Il 24 gennaio è stato pubblicato un Decreto legge che proroga la scadenza dal 26 gennaio al 10 febbraio. In seguito a numerose richieste di chiarimenti da parte delle associazioni dei Comuni italiani, il Ministero dell’Economia ha emanato il  3 febbraio scorso la circolare n. 2/2015, pubblicata il 4 febbraio, in cui si dice espressamente che l’aliquota massima da applicare per i terreni agricoli, qualora non espressamente e diversamente indicata dai regolamenti comunali, non può essere superiore al 7,6 per mille. La circolare è stata regolarmente pubblicata sul sito del Comune e non ammette altre interpretazioni”.
In conclusione se anche in un primo tempo si era data una diversa lettura al regolamento comunale, la circolare ministeriale ha fugato ogni dubbio, per cui tutti cittadini che hanno pagato con aliquota dell’8,9 per mille potranno pacificamente recuperare le somme indebitamente versate.

M. Maddalena Bitonti