Cerca

Il teatro delle radici salentine

Con “Le Parole della Memoria” dal 18 novembre al 15 dicembre va in scena a Lecce il teatro di tradizione del Grande Salento 
 
Torna la stagione teatrale in vernacolo de “Le Parole della Memoria”, il ciclo di spettacoli dedicati al teatro nel Salento promosso dal Centro Studi “Raffaele Protopapa” di Lecce. Spiega il coordinatore artistico, Franco Ciardo (nella foto): “Le ‘Parole della Memoria’ sono nate come rassegna di teatro dialettale nel 1975. Se è durata 35 anni, cosa mai vista nelle manifestazioni qui in Salento che arrivano a un massimo di 7 anni, vuol dire che la formula da noi adottata è quella giusta. Vuol dire cioè che siamo riusciti, attorno a quest’idea, a far capire a quello sfrenato individualismo che contraddistingue i gruppi teatrali, che l’idea di unirci e presentare un cartellone diverso è la formula giusta. Sono ben 225 opere, di cui 127 opere prime, quelle prodotte dal Centro Studi dal 1975 ad oggi”. 
Alla prima rassegna in vernacolo, nata nel 1975, hanno fatto seguito “Rassegnazero” (1989-1993) e “Le Parole della Memoria” (1996-2010) per un totale di tre cicli di rassegne e 27 edizioni. Un lavoro di eccezionale respiro portato avanti dal Centro Studi “R. Protopapa”. Creato nell’attuale formula nel 1996 da Franco Ciardo, il Centro si è configurato fin dall’inizio come un’unione di associazioni in grado di proporre una programmazione organica delle attività artistico-culturali poste in essere del territorio, con l’obiettivo principale della tutela del patrimonio teatrale salentino e la promozione della cultura teatrale, con particolare riferimento a quella popolare. L’attività del Centro degli ultimi anni si è incentrata proprio su una serie di iniziative a sostegno dei gruppi e delle associazioni teatrali operanti in Salento in collaborazione con gli Enti locali. Una vera e propria operazione culturale che mira a mantenere viva, attraverso un progetto di teatro vernacolare, l’identità salentina promuovendo la riscoperta e la diffusione di un repertorio teatrale tradizionale, spesso anche in chiave moderna, e di opere inedite. 
E il cartellone propone quest’anno ben quattro opere prime, ospitando sul palco del Teatro Antoniano compagnie teatrali, attori e registi del Salento inteso nella sua pienezza di Lecce, Brindisi e Taranto. In particolare, l’apertura di venerdì 18 novembre è affidata a La Filodrammatica Lupiae, gruppo storico di Lecce attivo da circa 40 anni, che andrà in scena con Sordi figghi mei, i due atti tragi-comici (con morale) di Giovanni De Giovanni. Giovedì 24 novembre tocca al Gruppo Teatrale Mario Teni di Novoli con L’ultima dumineca te Carnevale, commedia dialettale brillante in tre atti del professor Mario Teni, recentemente scomparso, ultimo testimone dell’intensa attività teatrale che da sempre contraddistingue il paese nord-salentino. 
Si prosegue giovedì 1° dicembre con Vitabella, la commedia in due atti scritta e diretta da Alessandro Garofalo della Compagnia Ghèfiura (dal greco ponte, passaggio) di Squinzano, ormai al decimo anno di attività. Giovedì 15 dicembre il Gruppo Teatrale- Statte con Il brigante Papa Giru (l’altra faccia dell’Unità di’Italia), di Pasquale Miccoli, porterà sulle scene la vita e le gesta del prete brigante don Ciro Annichiarico, grande sognatore che nel lontano periodo della Carboneria già ipotizzava una “Repubblica Salentina”. Info: 0832.392567.