Cerca

Il Salento paralizzato dallo sciopero dei Tir

La “protesta dei forconi” è arrivata anche nella nostra provincia. Gli autotrasportatori hanno bloccato le strade e i disagi non sono mancati, in primis la benzina esaurita ovunque e scaffali vuoti nei supermercati. Una “settimana di fuoco” quella appena trascorsa  
 
Non hanno certezze. Non sanno cosa fare e come muoversi. Si rivolgono a chi “sta al potere”, da lavoratori. Sono gli autotrasportatori, in sciopero, ormai in tutta Italia. E gli effetti della protesta sono arrivati anche a Lecce dove, negli ultimi giorni, le stazioni di servizio hanno terminato le scorte di carburante e chiuso i battenti, in attesa di risvolti. “Aspettiamo di finire le riserve e poi ci chiudiamo in casa”, ha dichiarato un benzinaio dopo l’ennesimo pieno. 
Un po’ il panico generale, che si è diffuso in questi giorni a macchia d’olio quasi come le ragioni della protesta, un po’ l’effettivo rischio di restare a secco, i salentini sono accorsi al grido d’allarme dei benzinai già dai primi momenti. Da prima, insomma, che il rischio blocco potesse seriamente concretizzarsi. Gli autotrasportatori sono fermi dallo scorso 23 gennaio e lo resteranno finché “il governo Monti non ci verrà incontro sulle liberalizzazioni”. Questa volta gli autotrasportatori fanno sul serio e sono ben intenzionati a proseguire con il caos che, già da giorni, imperversa in tutte le regioni d’Italia. 
La situazione si presenta ancora drammatica sopratutto in Sicilia, dove lo sciopero ha registrato in poche ore la chiusura della maggior parte delle pompe di benzina. Chi sta partecipando al blocco dei Tir rischia pesanti sanzioni. Il garante degli scioperi sta valutando l’apertura di un procedimento che può portare a multare le organizzazioni dell’autotrasporto che hanno proclamato il fermo nazionale, a partire da Trasportounito. Potrebbero esserci “aggregazioni di varie forme di dissenso” e i “malesseri” potrebbero dar luogo a “strumentalizzazioni” e sfociare in “manifestazioni eclatanti”, ha spiegato il ministro Annamaria Cancellieri. È massiccia anche l’adesione dei tassisti dei “forconi” allo stato di agitazione nazionale proclamato dalla categoria. Disagi per i lavoratori e disagi per gli utenti della rete autostradale.
 Tutto questo, inevitabilmente, si riversa anche a Lecce, che rischia di restare paralizzata, così come già tante altre città del Paese. I camionisti in stato di agitazione, a Lecce, hanno da subito bloccato la superstrada Lecce-Brindisi, in prossimità degli svincoli per Trepuzzi e Squinzano. Circa 3 chilometri di automezzi incolonnati hanno reso agli automobilisti la circolazione praticamente impossibile. 
Tante le richieste al governo da parte degli autotrasportatori. Chiedono una regolamentazione sui costi d’impresa diversa, l’eliminazione dell’abusivismo, nuove regole sulle tariffe. Tra i punti oggetto della vertenza, poi, c’è anche l’aumento incontrollato del costo del gasolio e di quello del lavoro, i pagamenti dei servizi di autotrasporto a tempo indeterminato, l’aumento dell’indebitamento per l’impresa (che è arrivato anche a sfiorare i 200mila euro), i continui aumenti dei pedaggi autostradali. Gli autotrasportatori, bisogna ricordare, non trasportano soltanto carburante. Il rischio che si avverte nell’aria, è che si fermi anche chi trasporta in tutta Italia generi alimentari. La psicosi della “superspesa” dell’ultima ora, così come del “megapieno”, non è poi così lontana.