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Il salentino Gianni De Benedittis trionfa all’Alta Moda romana

Grande successo per il designer leccese, i cui gioielli hanno sfilato con gli abiti della maison Gattinoni della collezione primavera-estate 2010 a Roma

 

Alta moda che passione! Da un simbolico battito di ali di farfalla, hanno preso il volo a Roma gli abiti haute couture della maison Gattinoni. Guillermo Mariotto, il direttore artistico, anche noto come ‘fustigatore’ dei vip che si esibiscono nel programma televisivo “Ballando con le stelle”, si è ispirato, così, all’intrigante  tema della metamorfosi.  Ad esaltare questa ricerca ha contribuito, non poco, l’estro creativo del leccese designer di gioielli Gianni De Benedittis. Palingenesi è il titolo che identifica la nuova linea di gioielli del brand “futuro Remoto”, a significare dunque l’apertura a nuova vita. De Benedittis è un’artista che arricchisce il mondo delle sue creazioni di sempre nuovi simboli, strappati all’uso quotidiano; quasi un’operazione dadaista. Quest’ultima linea concentra l’attenzione sul tempo che reca con se i cambiamenti, scanditi da piccole clessidre che si incastonano all’interno di importanti ciondoli.
Eccoli sfilare gli abiti scolpiti sulle mannequin. Fendono l’aria, sono aerodinamici, la linea è essenziale, i tessuti leggeri: tulle, organza, jersey di seta. E così le collane e gli orecchini griffati “futuro Remoto”, che arricchiscono il movimento delle modelle di uno straordinario effetto optical. Tra le pietre, oltre  a rami di corallo rosso e a perle di verginità, vi sono i minerali grezzi che ornano le tiare delle nubende. Un’eco rinascimentale che suggerisce l’idea della materia primigenia. Anche in un  bracciale può essere racchiuso  un ritorno alle origini, se rimanda alla forma della molecola del Dna. Mentre un imponente anello è impreziosito da una pietra a forma di geode. La bellezza è anche un gioco, che rimanda all’infanzia come nelle collane con i lucidi lecca lecca impreziositi  dai diamanti.
Nulla si crea, tutto si trasforma, anche negli attimi in cui si é consumato il dramma  del terremoto ad Haiti. Si, perché anche un’occasione mondana quale quella di una sfilata di mood può far fermare il tempo e far riflettere. Ecco allora che il primo abito in passerella tutto nero, con una lunga collana di onice nero, vuole ricordare la tragedia del terremoto e far credere, con forza, nella possibile rinascita.  De Benedittis lavora nella Lecce barocca, ma dell’arte del Seicento ha assimilato soltanto il gusto per la metafora. La linea è sempre essenziale, mai ridondante. Sostanza che si esprime attraverso l’unicità delle pietre. Molti i riconoscimenti tributati al designer salentino. È stato  vincitore del concorso “Who is on Next” per la gioielleria di Vogue Italia. Le sue collezioni  sono state ospitate nel palazzo delle Scienze e della Cultura di Varsavia, all´Expo di Saragozza, al Metropolitan Papillon di New York, ai Magazzini Novinsky di Mosca, al Palais des Sport di Salonicco.  La sua collaborazione con la Maison Gattinoni  nasce con la linea Sfere armillari. Ogni gioiello è un racconto; ogni pietra evoca mondi simbolici. Dal fascino dei moti dei pianeti De Benedittis trae ispirazione per consentire alla donna di esprimere il suo innato senso esplorativo. Segni e codici che vengono  interpretati in sintonia con il mood della collezione di abiti. Gioielli per far circolare emozioni, così come accade nella collezione Segnali di lusso che si impadronisce dei simboli dei codici della strada e ne stravolge in senso “di marcia” puntando come sempre all’originalità!

 

Antonella Lippo