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I “pilastri” del decreto legge

Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri, propedeutico alla creazione della Banca del Mezzogiorno, porta in calce la data del 15 ottobre 2009. Ha obiettivo principale di “creare le condizioni finanziarie per uno sviluppo del credito nel Mezzogiorno, per un riequilibrio economico dell’intero territorio nazionale, per acquisire un rapporto più bilanciato fra impieghi e depositi nelle diverse aree del Paese, nonché per fare fronte ai problemi strutturali che tuttora incidono sul credito nel Mezzogiorno”. Il corpus del provvedimento si poggia su tre punti-base: sostenere le iniziative imprenditoriali più meritevoli; incrementare la capacità di offerta del sistema bancario e finanziario del Sud Italia e canalizzare il risparmio verso iniziative economiche che creino occupazione nelle regioni meridionali. Il decreto, che presto passerà al vaglio del Parlamento, consta di 5 articoli (Principi e finalità; Banca del Mezzogiorno; Sviluppo del credito del sistema cooperativo; Titoli di risparmio per l’economia meridionale e Destinazione dei fondi provenienti da raccolta effettuata da Poste Italiane s.p.a. per attività di bancoposta presso la clientela finale) che disciplinano e regolano tutte la fasi dalla costituzione (facilitata dallo Stato), la gestione iniziale da parte di un comitato promotore ed i servizi che l’istituto potrà svolgere una volta avviata l’operatività a pieno regime.