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I conti del Palazzo non tornano

Prime grane per il sindaco neo eletto che deve fare i conti con un buco nel bilancio. Intanto il Comune la spunta su Anas in una controversia per la pulizia di una strada 
 
Comincia in salita il cammino del sindaco Cosimo Montagna, con un buco nel bilancio comunale e il destino dell’Ente Fiera in agenda. Lo sapeva che amministrare Galatina non sarebbe stata una passeggiata, ma certo aver appreso della necessità di reperire un milione e 500mila euro per pareggiare il bilancio comunale non è stata, come si suol dire, una lieta novella. “Ancora non sappiamo perché manchi questa somma all’appello -considera il primo cittadino-, dobbiamo appurare se è frutto di debiti fuori bilancio o di mancati trasferimenti. È stata una doccia fredda, ma ero consapevole che la situazione del Comune fosse difficile”. 
Intanto la “guerra della monnezza” tra il Comune e Anas vede il primo prevalere sul secondo. Infatti il Tar di Lecce ha dato ragione al Comune e quindi Anas dovrà occuparsi di ripulire una strada, che ha in concessione, dai rifiuti abbandonati dai soliti sporcaccioni. I fatti: tutto ha inizio con un’ordinanza del marzo 2010 che obbligava Anas a rimuovere i rifiuti abbandonati sul ciglio di una strada di cui l’Ente è concessionario, adottando tutti gli interventi di bonifica, decontaminazione e risanamento igienico del luogo, ad opera di ditta specializzata ed autorizzata, dando la dovuta comunicazione al settore Urbanistica e Assetto del Territorio. Ma Anas di occuparsi della monnezza degli sporcaccioni proprio non vuol saperne e quindi parte il ricorso al Tribunale Amministrativo lamentando, secondo il loro punto di vista, una serie di violazioni da parte del Comune di Galatina. Insomma, secondo Anas il Comune aveva agito con “eccesso di potere per travisamento dei fatti; illogicità e ingiustizia manifesta; difetto di istruttoria e di motivazione”, oltre a una serie di violazioni e false applicazioni di vari articoli di legge.
Il Tar, nella sentenza promulgata nei giorni scorsi, ripercorrendo la vicenda ha respinto il ricorso dell’Anas che ora dovrà ottemperare all’ordinanza comunale a meno che non voglia andare incontro a un giudizio dinanzi al Consiglio di Stato. Anas deve dunque rassegnarsi e pulire il sito. Unica “consolazione” la compensazione delle spese di lite: ognuno si paga le sue.  
 
Maddalena Mongiò