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Fumata nera anche per l’ultima asta dei “gioielli di famiglia”

Restano invenduti i quattro immobili comunali messi nuovamente all’asta, per un valore complessivo di poco inferiore ai 2 milioni di euro 
 
Sfortunatamente, anche in questo caso, e nonostante un ritocco al ribasso della base d’asta, nessun’offerta è pervenuta al protocollo del Comune. Gli immobili in questione erano l’ex Ufficio sanitario (base d’asta 390mila euro, contro i precedenti 400mila), il mercato rionale di contrada Botte (480mila, contro i precedenti 500mila), gli impianti sportivi in zona Pip (560mila contro i precedenti 580mila) e l’area edificabile adiacente agli impianti sportivi (500mila euro, contro i precedenti 520mila).  
L’ex Ufficio sanitario, in piazza San Giovanni, costituito da un seminterrato, piano terra, primo e secondo piano, per una superficie totale di 760 metri quadrati, può essere oggetto di interventi di risanamento conservativo. Il mercato rionale di contrada Botte, invece, ricade in una zona interessata da un programma di risanamento ambientale già finanziato dalla Regione. La superficie dell’intero lotto è di 1550 metri quadrati. In questo caso è possibile edificare sino a quattro piani. Gli impianti sportivi della zona Pip si estendono su un’area complessiva di oltre 6mila metri quadrati. L’area edificabile, attigua agli impianti sportivi e posta lungo la provinciale Casarano-Maglie, occupa una superficie complessiva di 5.480 metri quadrati. Anche in questo caso si possono realizzare sino a quattro piani.
Nonostante ciò, nessun compratore si è fatto avanti. A farsi avanti, ma per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, è stato Giampiero Marrella del Pdl. “Considerato che in un recente passato il fallimento delle aste è stato attribuito alle osservazioni fatte dal sottoscritto -afferma Marrella-, ho deciso di non interferire nell’attività della società, per non fornire alla società l’alibi di fare la parte della vittima allo scopo di giustificare alla proprietà, il Comune, il totale fallimento dell’attività intrapresa”. Secondo Marrella, se il Comune non procedesse con una ricapitalizzazione della società correrebbe il serio rischio di perdere gli immobili. 
A questo punto, per salvare il salvabile, Marrella invita il commissario prefettizio Erminia Ocello a demandare agli uffici comunali le funzioni degli organi societari, nello specifico dell’amministratore unico, del collegio sindacale, e le varie consulenze in atto. “Almeno in questo modo -conclude Marrella- si avrebbe un risparmio di diverse centinaia di migliaia di euro”.