Cerca

Federbalneari Salento: “I servizi pubblici vera spina nel fianco del nostro turismo”

Secondo Mauro Della Valle le responsabilità è della politica e di istituzioni come la Camera di Commercio. E nelle spiagge libere mancano sempre i bagnini di salvataggio 

 

Sono sempre di più i turisti che, una volta arrivati in Salento, si affidano agli stabilimenti balneari, dove possono trovare i servizi ideali per una vacanza indimenticabile. Al netto degli scempi ambientali perpetrati qua e là, la qualità dell’offerta turistica inizia a decollare anche da noi. Ma non è tutto oro quello che luccica: disagi continui con i trasporti, problemi irrisolti come quello relativo al prolungamento dell’autorizzazione all’attività, difficoltà di dialogo con le istituzioni. Di questo e altro ne abbiamo parlato con Mauro Della Valle, numero uno di Federbalneari Salento.

Della Valle, qual è la situazione, ad oggi, relativa ai lidi salentini e che previsioni vi aspettate per quest’estate? 

È una stagione che sicuramente è stata un pochino “ballerina” sino a questo momento, l’anno scorso ad aprile, maggio, giugno si erano già fatti numeri importanti. L’impegno degli imprenditori balneari c’è comunque e si è diversificato molto, quindi non solo offerta di lettini e ombrelloni, ma diversi stabilimenti si sono rafforzati anche con altri servizi tipo la ristorazione o l’intrattenimento musicale. Noi confidiamo in luglio-agosto perché da quello che ci risulta il Salento sarà ancora molto gettonato. Diverso il discorso per l’opportunità di tenere aperti i lidi tutto l’anno: il problema è stato rimandato, ma non risolto. Occorre sapere quanto prima se gli stabilimenti devono smontare subito o se possono affrontare con più tranquillità e serenità anche i mesi di settembre e di ottobre. L’anno scorso noi come bussola di riferimento abbiamo avuto il “Mora Mora” di San Foca che a dicembre era pieno, la gente andava a prendere il tè o un aperitivo. Nelle altre regioni si può fare, qui nel Salento è sempre tutto più complicato. 

Le cronache di questi giorni riportano in auge un problema ormai annoso, quello relativo ai trasporti. Di chi sono le colpe? 

Il prefetto Palomba, che è un’autorità che deve guardare all’ordine e alla sicurezza pubblica, l’anno scorso ha chiesto e poi ottenuto a dicembre il decreto sul riconoscimento del distretto turistico. Questo vuol dire che la politica in tutti i suoi gradi e in tutti i suoi vertici, sia comunale che provinciale, ha completamente fallito. Un altro complice è la Camera di Commercio, polemizzano come se fossero dei semplici cittadini, invece sono delle istituzioni che hanno delle responsabilità; le aziende ogni anno versano dei diritti camerali che sono salatissimi. Nonostante ciò ogni anno i problemi si ripetono come un disco rotto: trasporti, spazzatura, traffico. La Camera di Commercio insieme alla politica è il vertice del turismo e di tutte le aziende che esercitano in provincia di Lecce. Ogni problema rimanda alle insufficienti politiche di questi due grossi enti. 

Per quanto riguarda, invece, un altro tema tipico, quello del caro ombrelloni, alcune fonti parlano di un aumento medio del 3% per quest’anno. 

Le famiglie non hanno grossissime disponibilità, anche se bisogna dire che stanno scegliendo maggiormente i servizi privati perché le spiagge libere -mi si conceda il termine- stanno diventando sempre più dei “circuiti selvaggi”, in termini di sicurezza, di barriere architettoniche e di pulizia. Non esiste nessun Comune costiero sui 17 della nostra provincia che dal  5 giugno, ovvero  da quando parte l’obbligatorietà del servizio salvataggio per i lidi garantisca il medesimo servizio nelle spiagge pubbliche. Federbalneari sta lottando con le istituzioni soprattutto regionali per il riconoscimento delle “Stelle marine” agli stabilimenti (al pari del sistema di classificazione degli alberghi) così da proporzionare la richiesta dell’ombrellone a una qualità del servizio. 

 

Alessio Quarta