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Falchi Ugento, quando la storia è più forte delle avversità 

Lo storico e prestigioso club salentino riparte dalla B2 confermata dopo la crisi estiva, grazie all’impegno ed alla sensibilità del sodalizio della tifoseria

 

Più forti degli ostacoli e pronti ad onorare la propria storia. Sono i Falchi Ugento, che dopo i fasti degli anni 80 in A ed i playoff scudetto, ora ripartiranno dalla B2 confermata dopo la crisi societaria dei mesi scorsi ed una B1 sfumata in primavera ai playoff. Quando nell’estate appena trascorsa i problemi di natura economica hanno messo ancora una volta a durissima prova le sorti della società, fondamentale si è rivelato il ruolo del Club dei tifosi, che non ha lasciato nulla di intentato dinanzi al rischio concreto di vedere uscire di scena la propria squadra (la prima in Puglia ad approdare in A) dai campionati nazionali.
Il consiglio direttivo del Volley Falchi Club presieduto da Carmine Congedi d’urgenza e all’unanimità ha così deliberato la richiesta di convocazione per il 18 giugno di un’assemblea pubblica presso l’aula consiliare del Comune di Ugento, alla presenza delle principali autorità cittadine e l’affissione di manifesti con un messaggio chiaro: “Salviamo i Falchi”. C’è stata la mobilitazione della tifoseria, che il 25 aprile 2008 ha intitolato il proprio club al concittadino e pluricampione Mirko Corsano, simbolo del vivaio ugentino. “Il club è stato inaugurato in un momento di crisi, ossia dopo un difficile campionato in B1 e la successiva retrocessione in B -spiega uno dei componenti del direttivo, Angelo Minenna-. Gli obiettivi di questa iniziativa erano diversi: innanzitutto quello di avere una voce organizzata in quanto tifoseria, quindi riuscire ad unire sotto la stessa ala ultras e appassionati”.
Con più di 200 soci in poco più di un anno, rappresenta la seconda realtà associativa di Ugento, seconda solo alla Fidas, Associazione Donatori di Sangue, attiva da oltre 30 anni. “La nostra è l’unica tifoseria organizzata in B2 -continua Minenna- per vedere qualcosa di simile bisogna salire almeno in serie B1”.