Mentre il piano di riordino entra nel vivo, il primo cittadino lamenta il ritardo nella definizione del progetto della nuova struttura che dovrebbe sorgere tra Maglie e Melpignano
Procede a gran velocità il piano “rivoluzionario” di riordino ospedaliero che vedrà coinvolto il nostro territorio nei prossimi mesi. La mappa dei reparti è ormai quasi del tutto definita, secondo quello che sarà il nuovo regolamento della rete ospedaliera approvato pochi giorni fa dalla Regione.
Gli ospedali che sulla carta saranno “declassati sono Galatina, Casarano e Copertino, dove, ad esempio, si profila la chiusura dei punti nascita entro la fine dell’anno. Prevista poi la chiusura dei Punti di Primo Intervento a Campi, Nardò e Poggiardo con già immaginabili polemiche.
Non solo chiusure, però. Il piano prevede trasferimenti e spostamenti di reparti oltre che di posti letto. Lecce, Scorrano e Gallipoli dovrebbe assorbire gli “effetti” della chiusura dei punti di nascita, mentre per quanto riguarda i posti letto, si fa molta leva sul futuro Ospedale che dovrebbe sorgere tra Maglie e Melpignano e di cui già si parla da tempo. Un progetto che, stando a questo scombussolamento in atto nei nosocomi salentini, dovrebbe ricevere una decisa accelerata.
Non è dello stesso parere il primo cittadino magliese Ernesto Toma (nella foto), che a riguardo non lesina certo ottimismo: “Sinceramente non vedo, per il momento, la luce in fondo al tunnel. L’incertezza regna addirittura sul nome stesso dell’ospedale, nato inizialmente come ‘Ospedale del Sud Salento’ e, a quanto pare, forse trasformato in ‘Ospedale Adriatico’. Oltre a questo, non ci è ancora data sapere la tempistica, particolare fondamentale per la previsione della realizzazione. Sono stati avanzati dubbi anche sulla metratura -continua il sindaco- prima stimata in 20mila mq e successivamente in 13mila da disporre su un unico piano per motivi di risparmio dei costi. Noi siamo i primi, assieme a Melpignano e al suo sindaco Ivan Stomeo, il cui Comune è ancora più interessato alla questione, a tifare per quest’opera che darebbe una spinta fondamentale al nostro territorio ma soprattutto serenità sanitaria ai nostri cittadini. È tempo però che ci si attivi concretamente”.
Ugo Tramacere – foto di Pino Cavalera