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E la cassaintegrazione ha i giorni contati

Gli ammortizzatori sociali scadono il 31 dicembre e per la Uil non sembrano esserci i presupposti per un rifinanziamento. A rischio 5.500 lavoratori nel Salento 

 

È la Uil a lanciare l’allarme tra i lavoratori salentini. Il sindacato fa sapere infatti che in provincia di Lecce, rispetto al 2011, il ricorso alla cassa integrazione, ha subito un calo quasi del 50%, passando da 1.281.000 ore autorizzate a poco più di 700mila nel settembre 2012. In netto calo rispetto ad un anno fa (oltre il 50%) anche la cassa integrazione in deroga, che incide per il 63,3% sulle ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate: da 904.305 a 454.825. A rischio quindi i circa 5.500 lavoratori salentini che usufruiscono dell’ammortizzatore sociale. Stessa flessione registrata per la cassa integrazione straordinaria: dalle circa 139mila ore autorizzate di un anno fa si è passati ad appena 23.560 (-83,1%). 

“È ora che le istituzioni, a tutti livelli, si facciano sentire con proposte concrete. Gli ammortizzatori sociali scadono a dicembre -commenta il segretario provinciale del sindacato, Salvatore Giannetto (nella foto)– e da quanto si evince non ci sono i presupposti per un rifinanziamento. Sembra che la Regione, anche su pressione congiunta dei sindacati, abbia fatto un primo passo per l’integrazione dei fondi, ma aspettiamo i risultati prima di illuderci: i lavoratori sono sfiduciati, le aziende continuano a chiudere e, come ripeto ormai da tempo, questa situazione è una bomba ad orologeria che rischia di esplodere, con conseguenze drammatiche per il territorio”. 

Per queste ragioni la Uil preannuncia azioni anche eclatanti pur di sbloccare la situazione e ridare speranza e fiducia a migliaia di cassintegrati salentini. “Questi nuovi dati -ha concluso Giannetto- ci confermano la crisi profonda  del nostro sistema di impresa che, se dovesse continuare con questa intensità, ha necessità di essere affrontata con maggiore vigore e con interventi mirati alla crescita, al rilancio dei consumi ed al sostegno del reddito dei lavoratori, mobilitando tutte le risorse disponibili ed aumentando, in particolare, la dotazione degli ammortizzatori in deroga il cui finanziamento per il 2013 rischia di essere insufficiente”. 

 

(S.M.)