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Disavventura a lieto fine per gli allievi del “Capece”

Un tranquillo weekend di paura per i ragazzi in gita scolastica, che domenica scorsa sono stati vittima di un’intossicazione alimentare a Jesolo 

 

Questa gita gli alunni dell’istituto “Capece” difficilmente la scorderanno. Domenica scorsa, infatti, sei ragazzi appartenenti a varie classi del Liceo magliese sono stati ricoverati in ospedale a Jesolo dopo dei chiari sintomi riconducibili ad un’intossicazione alimentare. I liceali, partiti il mattino precedente alla volta di Praga per la consueta gita d’istruzione, si trovavano nella località veneta per una sosta prima di proseguire il tragitto, quando dopo una breve sosta in autogrill sono stati colti improvvisamente da malore il mattino susseguente ad una cena in un albergo della zona. 

Il personale docente ha quindi immediatamente allertato il 118 che, una volta intervenuto, ha disposto il ricovero per i casi più gravi. Dopo un giorno di osservazione in ospedale, i ragazzi sono stati dimessi in quanto non presentavano più alcun segno di intossicazione. La comitiva, con 24 ore di ritardo sulla tabella di marcia, ha deciso pertanto di raggiungere ugualmente Praga con (forse) immutato entusiasmo e con l’assenso dei genitori, che sono stati informati costantemente sull’evolversi della situazione sanitaria dei propri figli.

“Ringraziamo l’agenzia di viaggi Mazzini, l’Amministrazione locale e le autorità sanitarie venete, che coordinandosi prontamente, hanno modificato l’itinerario e ci hanno permesso di continuare la nostra gita”, ha affermato don Luca Matteo, vicepreside dell’istituto, uno degli accompagnatori delle otto classi.

Più duro il commento della dirigente scolastica del “Capece” Gabriella Margiotta: “È la prima volta che mi trovo costretta ad affrontare una situazione del genere, dati le cure minuziose e lo scrupolo che puntualmente adoperiamo per selezionare le strutture alberghiere per le nostre gite. Mi pare ovvio che qualora dovessimo appurare responsabilità dell’albergo, relativamente allo stato di conservazione degli alimenti, valuteremo ogni possibile azione atta ad ottenere un risarcimento per questo brutto episodio”. 

 

Ugo Tramacere