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Dieci anni di intensa attività per il difensore civico a Palazzo Adorno

L’onorevole Giacinto Urso, difensore civico della Provincia di Lecce, traccia il bilancio in prossimità della scadenza dei due mandati consecutivi, il primo dal 20 gennaio 1999 e il secondo nel 2006, rinnovato all’unanimità dal Consiglio provinciale

 

L’onorevole Giacinto Urso, 84 anni, difensore civico della Provincia di Lecce ricorda che al suo fianco manca l’angelo custode, “Rosaria mia”, immenso dono perduto quasi un anno fa. Signora riservata, affettuosa e serena. L’onorevole si pone subito il quesito: “L’Ente Provincia va mantenuto o soppresso?”. L’assillo parte da lontano con i Padri della Costituzione prima, poi con il dibattito che si infiammò con la nascita delle Regioni nel 1970, ancora alla ribalta nel 2001 e nel 2006, infine negli ultimi tempi il problema si è ancora riaffacciato con il Parlamento che “incautamente” istituisce altre Province, portandole complessivamente a 105. Si è registrata così una massiccia campagna denigratoria contro l’Ente. “Occorre attrezzarsi per rendere le Province più ‘magre’ e non ‘infartuate’ -afferma Urso- per eccesso di pesantezze al pari di quelle attuali. Occorre quindi sopprimere la tuttologia invadente; condensare e precisare funzioni e compiti, non valicabili; Ridurre drasticamente la rappresentanza politica, oggi pletorica e costosa; riportare gli organici del personale alle funzioni e compiti, assegnati senza rendere tutti…generali”.
Poi l’onorevole Urso, garante delle situazioni soggettive dei cittadini e della funzione di vigilanza sul corretto esercizio del potere amministrativo, elenca minuziosamente la gamma di argomenti e dei problemi affrontati con grande passione e impegno a Palazzo Adorno. Parte dalla spesa pubblica e fiscalità. “È stato un capitolo di costante attenzione -spiega il difensore civico-. Numerosi sono stati i miei appelli a contenere la spesa pubblica, non certo nelle sue essenzialità, anche se l’essenzialità di spesa resta in balìa delle personali sensibilità e, quindi, si corre il rischio di gridare alla luna. Per fortuna, il bilancio della Provincia di Lecce si presenta (a dire dei tecnici e dei Revisori dei conti) ancora sano. Ma il progressivo contenimento si impone. Quanto ai controlli amministrativi si registra un capitolo dolente. Da quando in nome di una autonomia malintesa e dell’esaltazione fuori misura di una mitica auto-responsabilità, si è voluto, man mano, abolire qualsiasi sistema di controllo, ripiegando negli Enti locali su quello ‘interno’, che ha reso controllori gli stessi da controllare. Come spinta al fine di un buon andamento amministrativo, ho chiesto di inserire, nel regolamento dei controlli interni, l’art. 5/bis che, attraverso un intreccio di procedure e senza scalfire titoli di responsabilità propri dei dirigenti. consente, a più occhi, di analizzare alcune delle centinaia di determinazioni dirigenziali, atti di notevole importanza esecutiva”.
Quanto al personale dipendente l’onorevole Urso sottolinea: “Ho sostenuto in tutte le sedi che la valorizzazione  del personale è doverosa, come è doveroso un comune sussulto di orgoglio da parte del personale, ponderando diritti e doveri, accettando controlli di richiamo e di capacitazione da parte dei dirigenti. Ritengo che una nuova sede unitaria degli Uffici della Provincia, da me richiesta  in tutte le relazioni annuali, porterà beneficio al personale, celerità agli adempimenti burocratici, centralizzazione dei controlli”. Poi è la volta delle commissioni consiliari, risultate di notevole interesse anche se occorre ridurre il numero delle sedute. Ancora, il settore ambiente, un campo che ha registrato tante discussioni e polemiche. “Ho sentito pressante il dovere di dare priorità ai problemi dell’ambiente con continui interventi e suggerimenti richiamando attenzione su alcuni punti critici: Cerano; discariche di rifiuti, autorizzate e abusive; mancanza di adeguati impianti di smaltimento; necessario incremento della raccolta differenziata; freno agli invadenti, sfiguranti ed eccessivi impianti produttori di energie alternative o rinnovabili; inquinamenti, diffusi e vari, di buona parte del nostro, pur ridotto, sistema industriale; difesa del mare, spesso ricettacolo di liquami e rifiuti; controllo sistematico della rete dei pozzi, molti abusivi; efficienza delle reti fognanti e depuratori; rafforzamento dei controlli con monitoraggio continuo. Trasporti, Ambiente e Turismo sono poi un trittico a valenza concatenata”.
Infine, grandi traguardi sono stati raggiunti nel settore culturale e dell’edilizia scolastica, nelle politiche del lavoro e per i Centri per l’impiego.

 

Giovanni Nuzzo