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“Credevo di essere spacciato. E invece…”

Abbiamo incontrato il signor Giovanni, un salentino al quale nel giugno dello scorso anno è stato diagnosticato un tumore e che qualche mese dopo -parallelamente alla terapia oncologica- ha iniziato ad assumere l’Escozul. Con ottimi risultati, a quanto sembra 
 
La testimonianza di Giovanni, affetto da tumore alla prostata fa molto riflettere. Dopo un progressivo peggioramento della malattia, l’utilizzo del preparato cubano associato alle cure tradizionali hanno riportato i valori nelle condizioni migliori. E aprendo nuove prospettive per il futuro. 
Giovanni, a lei cosa è stato diagnosticato? 
Dopo vari consulti mi è stata riscontrata, nel giugno del 2010, un’infezione prostatica: era un tumore, che si è trasmesso anche alle altre parti del corpo, in particolare agli arti inferiori, procurandomi forti dolori. Non è stato facile arrivare alla diagnosi: dapprima si pensava ad una lombosciatalgia, quindi problemi alle vertebre. Per fortuna non mi sono sottoposto ad alcun intervento riguardante le ossa, come pure mi era stato consigliato. 
Quando ha cominciato con la terapia oncologica? 
Dopo il ricovero al “Vito Fazzi” e la scoperta della causa dei problemi, nel luglio 2010 mi sono rivolto ad uno specialista che mi ha consigliato di assumere alcuni farmaci specifici, tra cui lo Zometa. Una cura durata alcuni mesi, ma con risultati altalenanti: avevo continui dolori e non riuscivo quasi più a camminare autonomamente.
Ad un certo punto ha iniziato ad assumere l’Escozul. Come mai? 
Ad ottobre del 2010 mio figlio, viste le pessime condizioni in cui versavo, ha pensato di recuperare il preparato cubano per farmelo assumere. Una decisione maturata dopo la messa in onda del programma delle Iene in cui un paziente affetto dai miei stessi problemi alla vescica, dimostrava palesi segni di miglioramento, riuscendo, dopo pochi mesi di assunzione dell’Escozul, a camminare e a muoversi. Mio figlio si è recato immediatamente a Cuba, tenendomi nascosto lo scopo del viaggio. 
Cosa successe a Cuba? 
Una volta arrivato ha cercato di prendere contatti con qualcuno del luogo per ottenere più facilmente il preparato. Ottenne le dosi in maniera completamente gratuita.
Con che dosaggio ha iniziato a prenderlo? 
Cinque gocce alla volta, due volte al giorno, non diluito e posto direttamente sotto la lingua. Poi ho aumentato fino a tre volte a giorno. Intorno a dicembre 2010 ho notato i primi miglioramenti, riuscendo da solo a salire le scale della mia casa 
Ma lei, in quel periodo, ha continuato anche la cura antitumorale prescritta dall’ospedale?
Si, certo. La terapia antitumorale prevedeva una puntura ogni 28 giorni di Decaptil e l’assunzione di una pastiglia alla sera di Praxis. Contemporaneamente prendevo, oltre alle gocce di Escozul, anche un integratore ricavato dalla pianta di Mangifera Indica L., il “Ferrical” per combattere la carenza di ferro e il “Vimang” come antiossidante. Una terapia prescritta a Cuba in base alla mia cartella clinica. Adesso sono passato al preparato refrigerato: prendo due volte al giorno, mezz’ora prima dei pasti, 30ml diluito.
Come è progredita la sua situazione?
Al momento della diagnosi del tumore alla vescica valori di Psa erano enormi: intorno a 3.519 alla data del 7 giugno 2010. A distanza di quasi un anno e mezzo (al 22 settembre 2011) i valori di Psa sono scesi incredibilmente a 0,49 (i valori di riferimento per un adulto vanno da 0,1 a 3). Anche il calcio è migliorato. L’ultima Tac ha dato risultati positivi. E i miglioramenti agli arti inferiori sono molto evidenti: riesco a stare in piedi senza fatica. 
Si dice che a Cuba ci sia il miglior servizio nazionale sanitario del Mondo.
C’è sicuramente molta preparazione da parte dei medici e secondo me sono all’avanguardia nella ricerca. Purtroppo adesso, vista l’enorme speculazione che si è creata dietro il trattamento, è cambiata la procedura: vengono richiesti 160 euro a boccettina da 50 ml proprio per evitare situazioni di sfruttamento sulla pelle di chi ha bisogno.
Quante persone di sua conoscenza usano il preparato cubano?
Nel mio paese saranno in sei-sette. E conosco molti altri dei paesi vicini che ne fanno uso. 
Quali sono le precauzioni nell’assunzione dell’Escozul?
Eliminare la menta (niente caramelle e dentifricio) e diminuire il caffè. Per il cibo non ci sono invece controindicazioni. E bisognerebbe eliminare completamente il fumo.
Pensa che l’Escozul sia stata la sua salvezza? 
Io considero che quanto accaduto a me sia il risultato di un insieme di fattori a partire dalla situazione ambientale. Gli amici e la famiglia mi hanno aiutato parecchio. Io ci ho messo del mio. Se ti abbandoni senza lottare i risultati possono anche non arrivare. Bisogna avere forza e credere nella possibilità di recuperare. E l’Escozul in questo aiuta le difese, integra la forza del fisico. Il resto dipende da te senza ovviamente rinunciare alle cure tradizionali che non sono in contrasto con il preparato cubano.