Pronte le candidature di Gianni Stefàno (centrodestra) ed Enrico Giuranno (5 Stelle). Da confermare Mario Memmi (centrosinistra) e Emanuele Legittimo (lista civica)
Con i suoi oltre 20mila abitanti, Casarano è uno dei comuni salentini più popolosi dopo il capoluogo tra quelli chiamati al voto la prossima primavera. Da settimane si rincorrono nomi e sigle per costruire l’alleanza che arriverà a governare la città nel quinquennio 2017/’22. L’attuale sindaco Gianni Stefàno, salvo sorprese, si appresta a ricandidarsi col centrodestra: il suo zoccolo duro è oggi rappresentato da Cor e Centro Democratico Cristiano, in attesa di incassare l’ok da altri gruppi. Stefàno snocciola nel frattempo gli obiettivi raggiunti, con un occhio al bilancio in risanamento (va ricordato infatti che nell’ottobre 2014 a Casarano venne dichiarato il dissesto): “Entro il 2018 problema risolto”, assicura ora il sindaco uscente.
Work in progress anche nel centrosinistra. Il nome che sembrerebbe unire è quello di Mario Memmi, avvocato 53enne figlio di Luigi, già sindaco di Casarano e deputato. Un nome, quello di Memmi, in grado di attrarre liste civiche e gruppi di cittadini solitamente distanti dalla vita politica. C’è però nel Pd chi vorrebbe una candidatura che sia più espressione del partito.
Novità assoluta il Movimento Cinque Stelle: per la prima volta l’elettore casaranese troverà sulla scheda elettorale per le comunali il partito di Beppe Grillo. Già individuato il candidato a sindaco: Enrico Giuranno, insegnante precario 32enne, espressione del meetup “Casarano 5 Stelle”. Anche a Casarano però il movimento rischia di scivolare nelle ‘correnti interne’ tipiche dei partiti tradizionali (come già avvenuto in altri comuni, vedi Nardò e Galatone). Un altro meetup locale, “Stelle attive”, frena infatti sulla candidatura di Giuranno e ricorda che solo lo staff di Beppe Grillo può acconsentire all’uso del logo e di fatto ufficializzare la corsa. Tuttavia ai grillini va riconosciuto che non hanno atteso i giochi elettorali per farsi conoscere. In questi anni sono state diverse le battaglie portate avanti con banchetti, incontri e volantinaggi: dall’inquinamento ambientale allo sversamento dei rifiuti, fino al declassamento dell’ospedale “Ferrari”.
A proposito di ospedale, potrebbe essere della partita anche Emanuele Legittimo, portavoce del “Pro Ferrari”, il comitato civico nato per salvare il nosocomio cittadino da tagli e chiusure di reparti. Ad oggi sembrerebbero quindi quattro i candidati a sindaco, ma il condizionale è d’obbligo. Da qui alla prossima primavera i giochi potrebbero cambiare.
Stefano Manca