Consiglio comunale agitato lunedì scorso, con centrosinistra e centrodestra compatti e opposti al progetto di incenerimento di Cdr da parte dell’opificio
Alla fine son volati anche schiaffoni nel Consiglio comunale di lunedì 13 settembre. L’aula consiliare era affollata e le forze dell’ordine hanno avuto il loro da fare per calmare il pubblico. Da una parte gli ambientalisti e chi protestava in difesa della salute; dall’altra parte i dipendenti Colacem a difesa delle ragioni dell’azienda che chiede di attivare il coincenerimento con Cdr. Il sindaco, Giancarlo Coluccia ha chiarito l’assoluta necessità di non liquidare la questione in maniera semplicistica. “Sgombriamo il campo dalle tante inesattezze che sono state dichiarate -rimarca Coluccia- da politici e associazioni. A differenza di altre amministrazioni ci presentiamo oggi in Consiglio comunale con una delibera in bianco. Una scelta maturata nella maggioranza per coinvolgere tutti. A quel politico che ha dichiarato il suo “no” al coincerimento chiederei che spiegasse perché a suo tempo fece fare uno studio di fattibilità per un termovalorizzatore”.
L’opposizione ferma sul no ha attaccato con un discorso durissimo di Daniela Vantaggiato, capogruppo del centrosinistra. “In Italia si può bruciare sino al 50% del Cdr, in Francia il 60%, in Germania l’80%, ma il nostro territorio è già martoriato -considera la Vantaggiato- tant’è che uno studio sulla qualità dell’aria del 2007 ha fatto rilevare che le maggiori pressioni inquinanti le presentava Galatina. Serravezza, noto oncologo, afferma che il tasso di mortalità per malattie da inquinamento è superiore alla media regionale”. Stessa posizione per il centrodestra. Davide Quarta, capogruppo de I Galatinesi, Antonio Pepe e Francesco Sabato, consiglieri Pdl, si sono battuti in combine con il centrosinistra per far passare il no al Cdr. Nella delibera proposta al Consiglio, respinta dalla maggioranza, chiedevano al sindaco di porre in essere ogni azione, anche legale, per impedire a Colacem di bruciare Cdr. Al momento possono incassare il no di Cutrofiano e di Corigliano. Chi ha respirato l’aria in Consiglio sa bene che il testo, della delibera della maggioranza, arrivato in aula ha avuto l’effetto del colpo di scena. In un silenzio improvviso, Giuseppe Marrocco, capogruppo Psi, ha dato lettura dell’emendamento che ha segnato la differenza. È stata chiesto alla Provincia un periodo di moratoria per “effettuare adeguato monitoraggio sull’aria, sul terreno, sulle piante e sugli animali”.
Maddalena Mongiò