Cerca

Copersalento, avviata la demolizione

Sono iniziate da pochi giorni le procedure di abbattimento del colosso ritenuto inquinante. Ancora incerto il futuro dei 33 operai 
 
Ha dominato per mesi le cronache cittadine e non solo. Ora la sua storia sembra essere giunta alla fine. Per la Copersalento, la fabbrica magliese chiusa ormai da mesi, è stato predisposto lo smantellamento iniziato lo scorso lunedì. Pare essere questo l’atto finale che chiude anni di bagarre politica, di scambi di battute tra Comune e Provincia, tra destra e sinistra e così via, di manifestazioni da parte degli operai per preservare il proprio posto di lavoro, di manifestazioni ambientaliste che rivendicavano il diritto alla salute contro la quantità di diossina rinvenuta, di morti sul lavoro, di capi di bestiame uccisi perché trovati contaminati da diossina, di economia agricola che rischiava di andare incontro alla perdita di fiducia da parte del pubblico. Tutto questo a cui si dirà finalmente basta. Le vicende della Copersalento partono da lontano, dalle prime morti sul lavoro forse, per poi proseguire sul piano politico, fino alle ultime vicende che hanno portato inesorabilmente alla chiusura dello stabilimento a seguito di una quantità di diossina 420 volte superiore al consentito, che ha fatto innescare un meccanismo cui non ha potuto resistere neppure la motivazione dei 33 operai impiegati, per i quali non si conosce il futuro. Sono state ipotizzate mille congetture, tra cui studi su capi di bestiame e prodotti trovati contaminati, che avrebbero potuto mandare all’aria l’economia agricola cittadina, ma sono stati solo una minoranza, il che ha consentito di preservare la capra di Maglie e il formaggio tipico che si produce con il suo latte. 
La Procura di Lecce vigilerà sulla demolizione e il 27 settembre saranno licenziati tutti i lavoratori, che si ritroveranno anche senza ammortizzatori sociali. La proprietà sta mettendo a disposizione di futuri acquirenti l’intera area, su cui è già stato presentato un progetto di riconversione per la produzione di micro-alghe per l’industria farmaceutica e cosmetica. Si è molto lontani dalla centrale a biomasse ipotizzata all’inizio dell’esplosione della vicenda Copersalento. Ma una nuova fabbrica lascerebbe sperare per i posti di lavoro e per lasciarsi alle spalle questa storia, non senza scordare gli errori del passato. 
 
Angela Leucci