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Braccio di ferro tra imprenditori e Comune sul degrado della città

Tutto è nato circa due settimane fa quando Albino Merico, imprenditore turistico della zona, in un comunicato stampa ha denunciato lo stato di abbandono in cui versa la città di Santa Cesarea Terme con le sue frazioni di Cerfignano e Vitigliano. Merico elenca una serie di problematiche quali i rifiuti, la discese a mare inagibili e chiuse da transenne che ne bloccano l’accesso (il riferimento è alla baia di Porto Miggiano, sotto sequestro da 4 anni), degrado dell’arredo urbano, assenza di servizi pubblici e, soprattutto, una mancanza di programmazione che l’imprenditore attribuisce all’attuale Amministrazione comunale, rea di avere messo da parte progetti di sviluppo proposti dagli imprenditori con i pareri favorevoli degli enti preposti ai vincoli. 

Lo scorso16 febbraio imprenditori e commercianti di Santa Cesarea hanno protestato presso il Palazzo di città in occasione del Consiglio comunale, dove il sindaco Pasquale Bleve ha difeso l’operato finora svolto dalla sua Amministrazione, annunciando nuovi interventi per il rilancio del territorio, e ha dichiarato che il degrado di cui soffre Santa Cesarea Terme è un’eredità della precedente Amministrazione guidata da Daniele Cretì, ora consigliere d’opposizione nel gruppo Continuità e Sviluppo.