Cerca

Aveva il lettino a 4,5 metri dal mare invece che a 5 metri: multato di 200 euro

SANZIONE O ABUSO DI POTERE?

La vittima è un architetto di Lecce, Vito Chirenti, che ha infranto di 50 cm il limite massimo di distanza dalla battigia. 
 
Ha assunto contorni quasi esilaranti la disavventura che lo scorso sabato pomeriggio ha visto protagonista un professionista salentino, l’architetto Vito Chirenti. Mentre si godeva il sole sul proprio lettino, presso il lido “Eurogarden” di San Foca, Chirenti è stato svegliato da alcuni rappresentanti della Capitaneria di Porto e dei Carabinieri di Melendugno. La contestazione presentata dalle forze dell’ordine riguardava la posizione del suo lettino, distante dalla battigia  4 metri e 50 centimetri a fronte dei 5 metri regolamentari. Accompagnato presso gli uffici della Capitaneria di San Foca, a Chirenti è stato notificato un verbale di 200 euro. Il tutto sotto gli occhi stupefatti della sua famiglia e di qualche altra decina di testimoni. 
La segnalazione dell’infrazione è partita dal maresciallo dei carabinieri fuori servizio G.M., anch’egli in villeggiatura, per il quale il lettino ostruiva la vista del mare, ciò che lo ha convinto ad avvisare i suoi colleghi. Al limite del ridicolo il modo attraverso cui è stata riscontrata l’irregolarità: come spiega lo stesso Chirenti, il responsabile della Capitaneria, per non rovinare la sua calzatura, avrebbe chiesto all’architetto di misurare cinque passi dal lettino alla battigia e proprio l’ultima falcata sarebbe risultata incompleta. Ancora incredulo l’architetto leccese: “Una vicenda che giudicherei kafkiana. Intollerabile per una società civile essere multato di 200 euro per essere fuori norma di soli 50 centimetri e soprattutto basandosi su una misurazione decisamente approssimativa e quindi inaffidabile. Si tenga poi presente che, sebbene le forze dell’ordine abbiano tenuto un comportamento cortese, non hanno badato ad un bagnante che ha rischiato di essere investito da un motoscafo e ad altri lettini che addirittura erano bagnati dal mare. Tutti questi elementi si vanno ad aggiungere all’abuso di potere messo in atto dal maresciallo fuori servizio, condizione che mi ha portato alla decisione di presentare ricorso contro la contravvenzione. Ritengo questo episodio di estrema gravità, soprattutto in merito allo sperpero dei soldi dei contribuenti e all’utilizzo non sempre edificante della Benemerita”. 
Certo che se le forze dell’ordine avessero usato questo parametro in tutte le spiagge salentine, nelle casse dello Stato sarebbero piovuti fior di quattrini.
 
(A.C.)