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Archeologia del futuro

L’inaugurazione del “Parco Urbano” presso la ex distilleria De Giorgi a San Cesario, avvenuta nei giorni scorsi, è l’ultimo esempio di successo del recupero di vecchi opifici dismessi e la loro conversione in moderni contenitori culturali. Un percorso virtuoso che ha visto il trionfo di luoghi come i Cantieri Koreja, le Manifatture Knos e le Officine Cantelmo a Lecce, il Km97 a Novoli e la Stazione Ics a Nardò. In attesa che a Maglie venga inaugurato il “Museo dell’archeologia industriale” presso l’ex mobilificio dei fratelli Piccinno 

 

A volte è facile cadere in luoghi comuni e uno dei più frequenti è quello che vuole la storia dell’architettura della Provincia di Lecce fatta solo di Barocco. Ebbene, sfatiamo il mito subito perché questa storia locale si costruisce anche con quella di edifici e luoghi molto più recenti ma altrettanto importanti poiché legati all’operosità, al lavoro delle persone che questo territorio hanno abitato. Li chiamano edifici industriali o opifici e in questi ultimi anni sono stati interessati, fenomeno non raro in Italia e in Europa, da tutta una serie di interventi di recupero che li hanno visti trasformare generalmente in contenitori culturali. Tali progetti di recupero e riutilizzo sono inoltre significativi per via di un altro aspetto estremamente importante ed è quello legato alle fasi di progettazione e realizzazione, che richiedono ingenti sforzi economici, ma soprattutto l’intervento, l’interazione costante e continuativa di istituzioni pubbliche e private (Comuni, Provincia, banche, fondazioni etc.) che in questo caso giocano un ruolo fondamentale. 

Fra i casi più interessanti in provincia si ricordano le opere già completate e operative come le i Cantieri Teatrali Koreja, le Manifatture Knos e le Officine Cantelmo a Lecce, l’ex stabilimento Piccinno a Maglie (in fase di completamento) e la ex distilleria De Giorgi a San Cesario di Lecce, di cui sabato scorso è stato inaugurato il “Parco urbano”, prima parte di un progetto portato avanti dall’Amministrazione comunale e finanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (P.O. FESR Regione Puglia 2007-2013) Asse VII – Linea 7.2 Azione 7.2.1 “Investiamo nel vostro futuro”, che fino a qualche anno fa sembrava un sogno ovvero trasformare la ex distilleria “Nicola De Giorgi” (dal nome del proprietario originario) nel “Museo dell’alcool”. Per questa ragione un protocollo d’intesa è stato firmato  a suo tempo tra il Comune e l’Aipai (Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale) con l’obiettivo di accelerare il percorso di recupero, restauro e musealizzazione. 

Il passo più importante, forse il più lungimirante, è stato compiuto nei primi anni del 2000 quando cioè si decise di salvare l’immobile industriale dalla demolizione e dalla speculazione edilizia. L’allora sindaco Salvatore Capone, infatti, vincolò l’area, impedendone il cambio di destinazione. Il bene era già sotto sequestro da parte del Tribunale (in seguito al fallimento della ditta De Giorgi) e pronto a essere venduto all’incanto. Nel settembre 2007 il Comune fece predisporre un progetto preliminare per il restauro. La Distilleria è stata acquistata il 16 marzo 2011 dalla Fondazione “Rico Semeraro”; il 28 settembre 2012 la stessa è stata donata al Comune di San Cesario. Emozionato l’attuale sindaco di San Cesario, Andrea Romano, il quale parla del futuro prossimo della struttura: “Un polmone economico, conosciuto a livello nazionale e internazionale, oggi diviene un polmone culturale. Lo abbiamo immaginato come un crocevia di culture, che come primo atto diverrà crocevia di teatro: con il bando Distilleria in scena, infatti, abbiamo immaginato di proporre la realizzazione di spettacoli teatrali e laboratori urbani fortemente legati alla natura e alla memoria di questo spazio, o meglio all’immaginario reale e simbolico che nel luogo si è depositato e che il luogo costantemente nutre”.

 

Fabio Antonio Grasso