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Aprire l’aeroporto ai voli civili: raccolte 8mila firme in quattro mesi

Prosegue con successo la petizione on line. L’idea è di un insegnante residente a Milano ma originario di Galatina 

 

Il “sogno” è di convincere le istituzioni preposte ad aprire ai voli civili l’Aeroporto militare di Galatina. Continua a mietere consensi la petizione lanciata via web lo scorso 28 luglio da Lorenzo Vantaggiato, insegnante 47enne residente a Milano ma di origini galatinesi. Per farlo, Vantaggiato la scorsa estate ha lanciato la proposta dal sito Change.org, il noto portale che raccoglie petizioni online, rivelatosi negli anni utile strumento di pressione politica e sociale. 

Questo il testo di una “battaglia” il cui contatore nei giorni scorsi ha registrato le 8.423 adesioni: “Questa petizione propone l’apertura (o riapertura) dell’aeroporto civile di Galatina, non più in funzione da anni, affinché i residenti della provincia di Lecce, in una situazione di trasporto pubblico non ottimale, non abbiano a viaggiare per distanze comprese tra i 40 e i 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino (Brindisi). Questo spesso con l’utilizzo di veicoli privati e con costi significativi. La riapertura dell’aeroporto di Galatina ha altresì un senso data la forte vocazione turistica dell’area del Salento, ormai rinomata a livello internazionale”. 

I destinatari della richiesta sono: Regione Puglia, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Aeroporti di Puglia ed Ente Nazionale Aviazione Civile. Ma l’ideatore della petizione sembra non accontentarsi del web e per raggiungere l’obiettivo chiede l’aiuto anche della tv. In particolare di “Striscia La Notizia”. “Seppur a ritmi alterni -ha scritto infatti Vantaggiato nei giorni scorsi- il numero di firme è cresciuto e continua a crescere. Questo mi ha dato tempo di contattare alcuni personaggi dello spettacolo, tra cui Pinuccio di Striscia La Notizia, al fine di dare una certa visibilità alla nostra petizione. Al momento non ho avuto alcuna risposta dai media nazionali, per cui come al solito ho dovuto ripiegare su realtà di informazione locale, che tuttavia si sono rivelate preziose allo scopo. Ora l’importante è garantire la massima esposizione mediatica alla nostra causa”. E la mobilitazione prosegue, in attesa di raggiungere le 10mila firme. 

 

Stefano Manca