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Ancora niente mensa per le scuole di Maglie

Nelle scuole materne il servizio di somministrazione dei pasti non è ancora stato attivato e, di conseguenza, non c’è ancora il tempo pieno. Le mamme protestano, esasperate
 
Ancora disagi per le famiglie con bambini che frequentano la scuola a Maglie: circa trecento alunni, tutti quelli della scuola materna e quelli di tre classi della scuola elementare a tempo pieno, sono ancora in attesa che il servizio mensa venga erogato. Con enormi problemi sul piano organizzativo ed economico. 
“Normalmente -ci racconta una mamma-lavoratrice- il servizio mensa inizia intorno al 20 ottobre. Da quella data io so che il bambino, dal lunedì al venerdì, è a scuola dalle 8 alle 16 e quando torno dal lavoro lo vado a prendere. Non poter contare su questo servizio sconvolge le nostre abitudini familiari e ci costringe a pagare una baby-sitter o a trovare qualcuno che si occupi dei nostri figli dall’una in poi. Ci siamo rivolti ad amministratori e dirigenti comunali per avere ragguagli e informazioni più precise sull’inizio dell’erogazione del servizio, ma le risposte sono sempre vaghe e fumose. La prima volta ci è stato garantito che la mensa sarebbe stata attivata a fine ottobre. La fine di ottobre è arrivata inutilmente e noi non riusciamo ancora ad ottenere una risposta definitiva. Avere una data certa è fondamentale per consentirci un’organizzazione adeguata. La nostra situazione è più disagevole di quanto non si possa immaginare dall’esterno. Qualcuno sta pensando di trasferire i figli in una qualunque delle altre scuole dell’hinterland, dove il servizio è già stato regolarmente attivato. Stiamo organizzando anche una raccolta di firme da sottoporre all’attenzione dei media e degli amministratori, nella speranza che il nostro problema sia preso in seria considerazione”.
La procedura per l’affidamento del servizio è stata avviata a tempo debito: il 6 di giugno il bando era già stato pubblicato. Cos’è successo poi, perché il servizio non è ancora partito? “La procedura in questione -spiega Rossano Rizzo (nella foto), assessore alle Politiche sociali- è una procedura molto articolata e che è stata avviata tempestivamente. I tempi per la conclusione di un iter come questo sono prevedibili solo indicativamente, non con precisione assoluta. Se la procedura non si è ancora conclusa è perché l’iter è complesso e, anche in considerazione dell’importanza del servizio da erogare, deve essere seguito scrupolosamente”. 
Le mamme, esasperate sia dal ritardo che dall’incertezza sull’inizio della somministrazione dei pasti, si chiedono se non fosse possibile pensare a  un servizio alternativo. “La somministrazione dei pasti ai bambini -ci dice l’assessore- è una cosa molto delicata e che richiede la massima attenzione. Non possiamo fornire servizi improvvisati. Ci rendiamo conto del disagio arrecato alle famiglie e chiediamo scusa. Ma a garanzia del benessere dei loro figli, la procedura deve essere espletata correttamente e fino in fondo, anche se questa volta richiede qualche giorno in più del solito. Siamo ormai alla fase conclusiva: quasi certamente tra una settimana il servizio sarà attivato”.
 
Carla Ruggeri